Venti anni di ricerca europea sulla Stazione Spaziale

Venti anni di ricerca europea sulla Stazione Spaziale
9 novembre 2020

Mentre il mondo celebra due decenni di presenza umana in orbita intorno alla Terra sulla Stazione spaziale internazionale, in un articolo della sua newsletter l’Esa (Agenzia spaziale europea) illustra alcuni dei più interessanti esperimenti condotti in orbita negli ultimi 20 anni. Nel novembre del 2000 il primo equipaggio composto dall’americano William Shepherd della Nasa e dai russi Juri Gidzenko e Sergei Krikalev di Roscosmos, entrò nella Stazione Spaziale Internazionale, costituita allora da appena due moduli, tre mesi più tardi l’Esa eseguiva già il suo primo esperimento e solo un anno dopo entrava nell’Iss il primo astronauta europeo, l’italiano Umberto Guidoni. “Tipicamente portiamo avanti tre tipi di esperimenti – ha spiegato Jennifer Ngo-Anh, coordinatrice del Programma di Ricerca e Carichi Utili dell’Esa – ricerca che non può essere fatta sulla Terra, ricerca per capire e migliorare la salute degli astronauti e ricerca che sfrutta l’aspetto unico di mandare umani perfettamente in salute e in forma in un nuovo e stressante ambiente”. “Questa ricerca ci sta aiutando a esplorare più a fondo il nostro sistema solare, ma con il volo spaziale come motore dell’ingegnosità, porta vantaggio alle persone sulla Terra con nuova conoscenza, nuova tecnologia e nuove tecniche, il volo spaziale è un motore per l’ingegnosità”.

Ecco alcuni dei principali esperimenti scientifici europei portati avanti sulla Iss in 2 decenni di attività. Brain-DTI – Questo studio prevedeva scansioni cerebrali degli astronauti per misurare la ‘plasticità’ o quanto rapidamente il loro cervello si adattava a nuovi segnali. La rassicurante conclusione è che il cervello si adatta sorprendentemente bene, anche se la ricerca suggerisce che gli effetti della fluttuazione in microgravità segnano il cervello per sempre. 42 è la risposta – La struttura Biolab nel modulo Columbus venne utilizzata per studiare il tempo necessario alle cellule immunitarie dei mammiferi per adattarsi alla microgravità: 42 secondi, per puro caso il significato della vita secondo Douglas Adams in Guida Galattica per Autostoppisti e il numero della Spedizione sulla Stazione Spaziale che ha eseguito l’esperimento; l’astronauta Esa era l’italiana Samantha Cristoforetti. Ritmi circadiani – Questo esperimento monitora la temperatura corporea dell’astronauta per conoscere il nostro orologio interno. Un innovativo termometro non-invasivo è stato disegnato e commercializzato sulla Terra per dare risultati che hanno stupito i ricercatori in quanto hanno mostrato un corposo aumento della temperatura corporea.

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Invecchiamento – Il nostro cervello cambia continuamente – i nervi e le cellule di connessione si riorganizzano a ogni nuova esperienza, ma diventano meno bravi con l`età che avanza. Gli scienziati hanno sbirciato nelle teste degli astronauti per l`esperimento Neuorospat per capire come si adattano al loro nuovo ambiente e hanno sviluppato nuovi strumenti per testare la cognizione spaziale che sarà di grande aiuto per il nostro cervello che invecchia. L’uomo è più pulito di quanto pensiamo – Da venti anni gli uomini vivono nella Stazione Spaziale chiusa – senza una doccia per lavarsi. Non c’è posto sulla Terra dove i ricercatori possano indagare su come i batteri si evolvono e vivono in un ambiente così compatto. La preoccupazione per la crescita dilagante dei batteri è sempre presente, ma si scopre che non è così male, con circa 55 tipi di batteri che trovano un sano equilibrio nella Stazione Spaziale. Ciò non significa che la ricerca viene fatta su materiali facili da pulire che terranno i batteri sotto controllo.

Questa è solamente una piccola selezione degli esperimenti europei eseguiti a bordo della Stazione Spaziale Internazionale incentrati sulla ricerca umana. Circa 400 indagini sono state eseguite da quando il primo modulo fu lanciato e altre migliaia sono condotte dalle altre quattro principali agenzie spaziali che lavorano insieme per mantenere la Stazione Spaziale in alto: NASA, l’agenzia russa Roscosmos, la giapponese JAXA e l’Agenzia Spaziale Canadese. Con la Stazione Spaziale impostata per continuare a funzionare per molti anni ancora, il futuro è brillante per la ricerca nel nostro laboratorio unico nel suo genere. “Abbiamo ascoltato i ricercatori e le aziende e stiamo rendendo la ricerca spaziale più accessibile, per esempio con le compagnie che offrono servizi per progettare, costruire, far volare ed eseguire esperimenti in un unico pacchetto”, ha continuato Jennifer Ngo-Anh. “La ricerca eseguita sulla Stazione Spaziale – ha concluso – quasi sempre porta risultati sorprendenti, facendo avanzare la nostra conoscenza del mondo, dell’umanità e portando benefici alle persone sulla Terra. Da 20 anni lavoriamo in prima linea nell’incontro tra scienza e ingegneria, e sono ansiosa di vedere molti altri anni di interessanti esperimenti e risultati”.

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