Via libera dalla Camera al completamento della Tav. Un cantiere di proteste aperto da 26 anni

Via libera dalla Camera al completamento della Tav. Un cantiere di proteste aperto da 26 anni
20 dicembre 2016

L’aula della Camera ha approvato il ddl di ratifica dell’accordo Italia-Francia sulla tratta ferroviaria ad alta velocità Torino-Lione. Hanno votato a favore 285 deputati, contro 103. Il provvedimento è approvato in via definitiva. Nel corso della votazione alcuni parlamentari del Movimento 5 stelle hanno protestato esponendo i foulard del movimento No Tav della val di Susa e sono stati a più riprese invitati a rimuoverli dalla presidente della Camera, Laura Boldrini. Il deputato stellato Francesco D’Uva ha contestato, in un intervento sul regolamento, l’interpretazione della presidenza, ricordando che in casi analoghi era stato consentito a parlamentari di altri gruppi di indossare magliette recanti scritte di protesta sotto la giacca. Tornando al provvedimento, con il via libera definitivo della Camera al ddl, si ratifica e si da’ esecuzione all’Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica francese per l’avvio dei lavori definitivi della sezione transfrontaliera della nuova linea ferroviaria Torino-Lione. L’Accordo e’ stato siglato a Parigi il 24 febbraio 2015. A questo si aggiunge il Protocollo addizionale, con Allegato, fatto a Venezia l’8 marzo 2016, con annesso Regolamento dei contratti adottato a Torino il 7 giugno 2016. L’Accordo prevede la realizzazione di una nuova linea ferroviaria internazionale di 235 km ad alta velocita’-alta capacita’ rivolta al trasporto merci e passeggeri nella tratta fra Torino e Lione. Dopo 26 anni il progetto della Tav si avvia verso la sua conclusione.

26 ANNI DI CANTIERI Era il 1989 quando si inizio’ per la prima volta a parlare della Tav, ma solo nel 1991, quando le Ferrovie italiane, guidate da Necci, misero a punto il programma sull’Alta Velocita’, l’opera inizio’ a delinearsi. Il progetto definitivo – si legge nella relazione tecnica che accompagna il ddl di Ratifica – prevede, nel tratto italiano, 12 km di galleria profonda e poco piu’ di 3 km di sistemazioni in superficie nella piana di Susa. In particolare, si prevede la realizzazione di un tunnel di base di 57 km e di una sezione transfrontaliera che sul lato italiano si estende per 18,1 km, di cui 12,5 nel tunnel di base. Inoltre, l’opera consiste in una parte in superficie nella Piana di Susa per 2,6 km e la connessione alla linea storica a Bussoleno per 3 km, di cui 2,1 km in galleria; galleria geognostica e di servizio della Maddalena di Chiomonte di 7,5 km. Quanto ai costi, la relazione tecnica quantifica le risorse finalizzate a legislazione vigente in 2.564,7 milioni di euro. A questi, si devono aggiungere le ‘spese di missione, di viaggio e di allestimento’ per complessivi 3.842 euro. Per quanto invece concerne lo svolgimento di visite ispettive, spiega ancora la relazione tecnica, si stima un onere complessivo di 22.133 euro. Pertanto, il costo totale derivante dal Regolamento di contratti e’ pari a 25.975 euro. Nel corso del tempo il progetto ha subito molte trasformazioni, ma uno dei punti rimasti immutati e’ la realizzazione di una nuova galleria con due tunnel a binario semplice, fra la Val di Susa in Italia, e la Moriana in Francia.

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LE  PROTESTE Quest’opera, in particolare, ha suscitato le critiche e le proteste delle popolazioni dei comuni coinvolti. Accanto ai cittadini si sono spesso schierati anche gli amministratori locali. Proprio in Val di Susa, negli anni novanta, nasce il Movimento No Tav. Ma e’ nel 2005 che il Movimento acquista piu’ forza e importanza, anche sui media. La prima grande manifestazione del Movimento No Tav risale al 2 marzo del 1995 a Sant’Ambrogio di Torino. Da allora, nel tempo, si sono succedute molte manifestazioni, diverse delle quali sfociate in occupazioni dei cantieri della Tav e in scontri tra manifestanti e forze dell’ordine, che hanno portato ad alcune inchieste e processi. In particolare, lo scorso novembre, la corte d’Appello di Torino ha confermato 38 condanne su 47 imputati, ritoccando alcune pene e concedendo attenuanti generiche per gli scontri del 3 giugno e il 27 luglio 2011. In primo grado il tribunale di Torino aveva condannato 47 dei 53 No Tav a piu’ di 140 anni complessivi di galera e ad un risarcimento che supera il centinaio di migliaia di euro. La vicenda della Tav ha avuto anche un protagonista d’eccezione: lo scrittore Erri De Luca. Sotto processo con l’accusa di istigazione al sabotaggio, per due interviste rilasciate nel settembre del 2013 a testate nazionali in cui, secondo i pm, avrebbe “istigato a sabotare e a danneggiare il cantiere Tav”.

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REVISIONE PROGETTO Lo scorso luglio, il ministro delle Infrastrutture Graziano Del Rio, in merito alla tratta ad alta velocita’ che colleghera’ Italia e Francia attraverso un tunnel lungo 57 chilometri sotto le Alpi, ha annunciato un cambiamento dei lavori: “Stiamo revisionando la Torino-Lione. Le opere di adduzione al tunnel erano piu’ di 84 chilometri di linea nuova, ora sono stati ridotte dopo una serie di analisi fatte a poco piu’ di 25 chilometri, quindi useremo gran parte della linea esistente”. Il risparmio e’ di 2,6 miliardi di euro rispetto al progetto preliminare del 2011. Con i nuovi accordi, non si prevede piu’ un progetto unitario, ma singoli interventi ordinari, ognuno con la propria progettazione, da realizzare entro il 2030, anno di entrata in esercizio della linea internazionale. Si passera’ cosi’ da 4,3 miliardi di investimenti stimati inizialmente, a 1,7 miliardi complessivi nel 2030. La linea Alta Velocita’ Torino-Lione si inserisce nel Corridoio 5 Lisbona-Kiev della Rete transeuropea dei trasporti TEN-T (Trans-European Networks-Transport).

L’UE Nell’ottobre 2011, l’Unione europea – nell’ambito dell’aggiornamento e sviluppo della rete infrastrutturale TEN-T – ha prospettato la creazione di una rete articolata in due livelli: una rete centrale a livello Ue, da realizzare entro il 2030, basata su un approccio per corridoi, ed una rete globale, da realizzare entro il 2050, che comprendera’ infrastrutture a livello nazionale e regionale. In tale prospettiva l’Unione europea ha deciso di intervenire mediante cofinanziamento nella realizzazione della sezione transfrontaliera della Torino-Lione, sottoscrivendo nel 2015 un Grant Agreement che prevede il finanziamento europeo, fino al 2019, del 40 per cento del costo delle opere. Il primo Accordo sulla Tav siglato tra Italia e Francia risale al 2001, con il quale venne decisa la realizzazione di una nuova linea ferroviaria Torino-Lione, a conferma dell’impegno sottoscritto in un precedente accordo intergovernativo, concluso a Parigi il 15 gennaio 1996, che ha rappresentato la prima fase del progetto di creazione del nuovo collegamento ferroviario Torino-Lione.

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