Via stretta Foa presidenza Rai, ma forse oggi si chiude

Via stretta Foa presidenza Rai, ma forse oggi si chiude
Marcello Foa
26 settembre 2018

 

Oggi, con ogni probabilità, si chiude – dopo settimane di stallo – la partita della presidenza della Rai e si apre, secondo i rumors, quella delle nomine. Marcello Foa verrà ascoltato dalla commissione di Vigilanza della Rai a partire dalla 13. E’ fondamentale incassare il via libera della bicamerale perché la nomina, votata nei giorni scorsi per la seconda volta dal Consiglio di amministrazione, sia effettiva.

Il sentiero dei numeri in Vigilanza è stretto, ma non così accidentato come in estate quando Foa non riuscì ad ottenere i voti dei due terzi della Vigilanza e la sua nomina fu respinta. Anzi, congelata. Ma su oggi pesa l’accordo di Arcore tra Silvio Berlusconi e Matteo Salvini. “Il clima è tranquillo, non credo che i Cinquestelle faranno qualcosa di ostile…” commenta – e dall’appunto sui 5stelle si capisce tutto – un esponente azzurro spiegando che “si è definito un percorso, avevamo chiesto un metodo chiaro e trasparente…”. Per ottenere il via libera a Foa servono i due terzi del parlamentino che vigila sul servizio radiotelevisivo pubblico, ovvero 27 voti.

La maggioranza di governo ne controlla 21, (14 del Movimento cinque stelle e 7 sette della Lega) a cui, dopo il patto Berlusconi-Salvini, si dovrebbero aggiungere quelli di Forza Italia – “lo sentiamo, è un’audizione pubblica, lo ascolteremo e decideremo, credo dirà delle cose per ottenere dei voti non il contrario” commenta un altro esponente azzurro – che ne ha 7. Si arriverebbe così a 28. A cui si aggiungono i due voti, certi, degli esponenti di Fratelli d’Italia, Federico Mollicone e Daniela Santanchè, che hanno votato Foa anche la prima volta. Contrari all’ipotesi Foa, come anche al primo giro, le opposizioni: il Pd con i suoi sette esponenti, Leu che ha ne ha due, l’esponente del gruppo Misto, la senatrice di sinistra Loredana De Petris. Dieci voti contrari sicuri e moltissime obiezioni sul metodo e sul rischio che, visti anche i precedenti, la Rai possa rischiare di finire in un “pantano legale” se Foa diventerà il suo presidente.

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“Ci sono tre pareri legali di autorevoli giuristi e un precedente della stessa Commissione di Vigilanza che dichiarano illegittima la riproposizione di Foa – attacca il dem Michele Anzaldi -, con il conseguente rischio nullità di tutti gli atti che dovesse prendere un Cda da lui presieduto. I presidenti delle Camere Fico e Casellati come possono pensare di fare finta di nulla?”. Alle parole dell’opposizione si uniscono quelle dell’Usigrai che ha inviato una lettera ai presidenti delle Camere e alla Vigilanza proponendo sia un parere legale secondo il quale ci sono “ragioni di illegittimità” nella riproposizione di Marcello Foa alla presidenza sia il parere già espresso dalla stessa commissione nella seduta del 12 luglio 2005 quando, appunto, l’allora presidente della commissione Claudio Petruccioli diede atto che “la totalità della commissione” condivideva l’opinione dell’allora ministro delle Comunicazioni Mario Landolfi, secondo la quale “la mancata approvazione del Presidente designato dall’Assemblea da parte della commissione implica la decadenza di quest’ultimo anche dalla carica di consigliere di amministrazione”. E quindi Foa non sarebbe potuto essere candidato una seconda volta.

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