Video stupro, polemica Meloni-Letta. Garante Privacy avvia istruttoria

Video stupro, polemica Meloni-Letta. Garante Privacy avvia istruttoria
Giorgia Meloni
23 agosto 2022

Il video choc di una donna ucraina di 55 anni stuprata da un richiedente asilo di origine africana di 27 anni, a Piacenza, pubblicato dal Messaggero (che lo avrebbe nel frattempo rimosso) e rilanciato dalla “bestia” social di Giorgia Meloni, scatena la polemica politica a circa un mese dalle elezioni del 25 settembre. “Faccio appello a tutti: stiamo nei limiti della decenza, il video postato da Giorgia Meloni su uno stupro è indecente. Il rispetto delle persone viene davanti a tutto”, ha commentato il segretario del Pd, Enrico Letta, ospite di Radio 24.

Meloni ha replicato a stretto giro: “Non consento a Enrico Letta di diffondere menzogne sul mio conto e fare bieca propaganda sul gravissimo stupro di Piacenza”, ha scritto su Facebook la presidente di Fratelli d’Italia. “Il video pubblicato sui miei social – ha sottolineato – è oscurato in modo da non far riconoscere la vittima ed è preso dal sito di un importante quotidiano nazionale, a differenza di quanto da lui sostenuto”. Peccato però che l’audio del video, in cui si sentono i gemiti e le minacce dell’uomo e la voce terrorizzata della donna che cerca di difendersi, non sia stato levato. Meloni si è difesa sostenendo che sono i leader politici ad usare lo stupro per attaccarla, senza spendere “una parola di solidarietà per la vittima”, chiedendo attenzione sul tema cavallo di battaglia del partito dell'”emergenza sicurezza” legata all'”immigrazione illegale”.

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Intanto, il Garante della Privacy avvia istruttoria. “Con riferimento alla diffusione del video relativo all’episodio di violenza sessuale di Piacenza – si legge nella nota – il Garante per la protezione dei dati personali ha avviato un’istruttoria per accertare eventuali responsabilità da parte dei soggetti che a vario titolo e per finalità diverse vi hanno proceduto e avverte tutti i titolari del trattamento a verificare la sussistenza di idonee basi giuridiche legittimanti tale diffusione”. Infine, nella stessa nota, si spiega anche che “il Garante si riserva di adottare eventuali provvedimenti di sua competenza”.

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