Virus Cina, confermato terzo caso in Francia. Falso allarme a Bari e Parma, stanno bene

24 gennaio 2020

Terzo caso di coronavirus confermato in Francia. Lo ha reso noto il ministero della Salute francese dopo che nel pomeriggio la ministra Agnes Buzyn, aveva annunciato in tv gli altri due casi – i primi in Europa – uno a Bordeaux e uno a Parigi. Intanto, le autorita’ sanitarie dello Hubei, Cina, segnalano 15 morti in piu’ a livello provinciale, portando il totale provinciale a 39. I casi di contagio hanno superato le 900 unita’ secondo i dati riferiti alla mezzanotte ora locale. Mentre si tira un sospiro di sollievo non solo a Bari ma probabilmente anche a Parma per due donne rientrate da Wuhan, in Cina, e ricoverate per sintomi sospetti che hanno fatto scattare tutte le procedure e le analisi legate al nuovo coronavirus cinese. Nel primo caso, barese, i test sul coronavirus hanno dato esito negativo. Mentre nel caso di Parma per ora e’ stata accertata nella paziente la presenza di Virus influenzale di tipo B: le analisi proseguono ma la donna sta bene, sta gia’ migliorando e i medici sono ottimisti. La paziente finita in isolamento respiratorio a Parma e’ un’italiana residente nel Parmense di mezza eta’.

In Italia tutte le misure di prevenzione per fronteggiare il coronavirus cinese sono attive (da ben prima che l’Oms, ieri sera, diramasse una serie di prescrizioni), e non c’e’ alcun allarme. E’ il senso dell’affollata conferenza stampa all’ospedale Spallanzani di Roma, centro di riferimento nazionale per un’emergenza sanitaria che, a oggi, ancora non c’e’. “Nessun allarme tale da dover creare un sistema parallelo” di gestione dell’eventuale epidemia, ha detto il direttore scientifico dello Spallanzani Giuseppe Ippolito. “Questa notte – ha aggiunto – l’Oms ha detto che abbiamo un tasso di riproduzione del Virus che e’ intorno all’1,5%, cioe’ simile a quello dell’influenza e molto inferiore a quello del morbillo. Abbiamo avuto epidemie di morbillo che hanno avuto un tasso di trasmissione enorme e non ci siamo preoccupati. Questo, sicuramente, in termini di probabilita’ di trasmissione, e finora anche in termini di numero di morti e’ inferiore a quello che succede sia con l’influenza che con il morbillo”. Ippolito ha anche voluto rassicurare sulla questione dei controlli sui voli, cui potrebbero sfuggire persone ancora senza febbre ma gia’ infette: “La garanzia non la puo’ dare nessuno, ma il punto importante e’ che le persone che non presentano sintomi durante il volo sono a bassissimo rischio di aver trasmesso, direi a rischio zero”.

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E che l’Italia sia pronta lo ribadisce anche oggi il ministero della Salute, che ha da giorni attivato una task force H24: “Le misure adottate nei giorni scorsi – rileva il dicastero retto da Roberto Speranza – erano gia’ in linea con quanto indicato dalla stessa Organizzazione mondiale della sanita’”. Anche se le possibilita’ che il Virus sbarchi in Europa rimangono alte: il centro europeo di controllo per le malattie (Ecdc) in un report di oggi giudica “probabile” che alcuni casi si verifichino anche nel vecchio continente. Chi non si dice preoccupato, almeno a parole, sono i numerosi cinesi residenti in Italia, che da stanotte celebreranno il capodanno cinese: il 2 febbraio a Roma – per l’apertura dell’anno del Topo – dalle ore 13 a piazza San Giovanni e’ in programma la sfilata conclusiva con i costumi tradizionali delle 56 differenti etnie che vivono nel paese asiatico. “Per il momento non lo rimandiamo perche’ non c’e’ rischio di contagio. E’ una festa per l’integrazione, anzi colgo l’occasione per invitare tutti gli italiani a partecipare. E’ un momento di grande gioia e lo vogliamo condividere, una festa di pace e conoscenza reciproca”, spiega Lucia King, portavoce della comunita’ cinese a Roma, composta da circa 20 mila persone e concentrata nel quartiere dell’Esquilino. Anche a Prato, che ha come noto una folta comunita’, il capodanno si celebrera’ come da programma, anche se “e’ questo un periodo in cui si torna alla famiglia di origine, ma ho saputo – spiega l’imprenditore Marco Wong – che diverse persone sui social si sono confrontate circa l’opportunita’ o meno di prendervi parte. Mi sembra che, per precauzione, sia prevalsa l’idea di non partire e quindi di posticipare il viaggio”.

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A Milano infine nessun allarme nella comunita’ locale, pronta a festeggiare, come assicura Francesco Wu, imprenditore e membro del direttivo Confcommercio di Milano-Monza Brianza, preoccupato pero’ per le possibili ricadute che un’eventuale psicosi arrecherebbe ai ristoranti cinesi: “Tutti i prodotti freschi che vengono serviti nei ristoranti cinesi provengono da fornitori europei, anche perche’ importarli non avrebbe senso, per i costi di trasporto da un altro continente”, afferma. Di conseguenza una psicosi porterebbe a “comprare meno carne, verdure e materie prime da produttori italiani”. I cibi di importazione dal gigante orientale, che poi ci troviamo sulle nostre tavole, sono piuttosto “alghe essiccate e salse, che subiscono un processo di lavorazione controllato”, spiega l’imprenditore. Intanto, Il presidente Donald Trump ha elogiato Pechino per “l’impegno e la trasparenza” dimostrati nell’affrontare l’epidemia del nuovo coronavirus cinese. “Andra’ tutto bene”, ha detto Trump via Twitter, e “a nome del popolo americano voglio ringraziare il presidente Xi” Jinping. Ma il virus ha colpito anche gli Usa. Le autorita’ sanitarie americane, infatti, hanno confermato il secondo caso di coronavirus negli Stati Uniti. Si tratta di una donna di Chicago tornata dalla citta’ cinese di Wuhan, dove si trova il focolaio dell’infezione. Le persone tenute attualmente sotto controllo negli Usa sono 63.

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