Von der Leyen, nessun ritardo su dosi Pfizer. Ue favorevole a certificato di vaccinazione

Von der Leyen, nessun ritardo su dosi Pfizer. Ue favorevole a certificato di vaccinazione
Ursula von der Leyen
15 gennaio 2021

La notizia secondo cui c’è un ritardo nella produzione dei vaccini anti Covid da parte della società farmaceutica americana Pfizer, che potrebbe rallentare la consegna delle dosi per le vaccinazioni in corso nell’Ue, ha messo in allarme la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. Da Lisbona, dove si trovava per un incontro con il governo portoghese, che ha iniziato dal primo gennaio il suo semestre di presidenza di turno del Consiglio Ue, Von der Leyen, ha immediatamente telefonato al Ceo di Pfizer, Albert Bourla, per avere chiarimenti e rassicurazioni.

Oggi, non appena ho avuto la notizia, ho parlato con il Ceo di Pfizer, che mi ha assicurato che tutte le dosi del vaccino concordate per la consegna all’Ue nel primo trimestre saranno consegnate nel primo trimestre, e che cercheranno di recuperare il ritardo nella produzione il più presto possibile” per le consegne nelle fasi successive, ha riferito la stessa von der Leyen durante una videoconferenza stampa congiunta con il primo ministro portoghese Antonio Costa. La presidente della Commissione, ha aggiunto che “c’è anche una necessità medica di rispettare il programma di consegne concordato, perché entro quattro settimane dalla prima inoculazione devono essere somministrate le dosi di richiamo”.

Von der Leyen, ha sottolineato anche che la Commissione Europea è favorevole all’idea di un certificato di vaccinazione contro il Covid-19 che sia “mutuamente riconosciuto”. “Avere un certificato di vaccinazione è un imperativo sanitario: è per questo motivo che accolgo con favore l’iniziativa del premier greco (Kyriakos Mitsotakis, ndr) per un certificato che sia mutuamente riconosciuto” da tutti i Paesi membri, ha spiegato Von der Leyen. “Se questo certificato dia o meno priorità o accesso a determinati beni è una decisione politica e giuridica che va discussa a livello europeo”, ha concluso la presidente della Commissione. Era stato il premier greco a chiedere martedì scorso all’Ue di adottare un certificato standardizzato in modo da sostenere il settore del turismo, messo in ginocchio dalla pandemia.

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