Voti, incarichi e pratiche truccate: nove le misure cautelari
L’indagine ha svelato l’esistenza, all’interno dell’Ispettorato del lavoro, di “un consolidato circuito corruttivo” video
Pacchetti di voti, incarichi, pressione sulla Regione, pratiche truccate e falsi controlli, e persino piante come ricompensa per i favori ottenuti. L’inchiesta “Black job” della Guardia di finanza di Catania, coordinata dalla procura etnea ha disvelato, come viene spiegato, un consolidato sistema corruttivo, i cui protagonisti sono politici, dirigenti pubblici infedeli dell’Ispettorato territoriale del lavoro e dell’Asp di Catania, e imprenditori. Nove le misure cautelari, 4 agli arresti domiciliari e 5 interdittive per corruzione continuata, soppressione di atti, falsita’ materiale e ideologica di atti pubblici in relazione a fatti verificatisi all’interno dell’ufficio tra la fine del 2017 e i primi mesi del 2018.
LE MISURE CAUTELARI L’indagine condotta dal Nucleo di Polizia economico-finanziaria, vede, tra gli altri, quali destinatari della misura degli arresti domiciliari il direttore dell’Ispettorato territoriale del lavoro di Catania, Domenico Tito Amich, 65 anni, e la responsabile dell’Ufficio legale del medesimo ente, Maria Rosa Tovato, 60 anni e Antonino Nicotra, 59 anni, gia’ consigliere nel Comune di Catania. E’ stata, inoltre, disposta la misura interdittiva nei confronti di Francesco Luca, 62 anni, attuale direttore sanitario dell’Asp di Catania, sospeso per 12 mesi dall’esercizio del pubblico servizio per fatti concernenti sia l’attuale funzione sia il suo ruolo di rappresentante legale, dal 2009 al 2015, dell’Enaip (Ente Acli istruzione professionale associazione agenzie formative della Sicilia Impresa Sociale – Enaip Asaform Sicilia Impresa sociale, attiva nei di corsi di formazione e di aggiornamento professionale); Ignazio Maugeri, 31 anni, attuale rappresentante legale di Enaip, destinatario del divieto di esercitare attivita’ d’impresa o assumere uffici direttivi in persone giuridiche; Giovanni Patti, 48 anni, titolare dell’omonimo studio commerciale con sede a Giarre, sospeso dall’esercizio della propria attivita’ professionale; Orazio Emmanuele, 54 anni, titolare di stabilimenti balneari e vivai; Salvatore Calderaro, 37 anni, gestore di una tabaccheria, anche lui sospeso dall’esercizio di attivita’.
“CONSOLIDATO SISTEMA SCAMBIO DI VOTI E INCARICHI REGIONE” L’indagine ha svelato l’esistenza, all’interno dell’Ispettorato del lavoro di Catania, e’ stato spiegato, di “un consolidato circuito corruttivo alimentato da saldi legami di amicizia che uniscono corrotti e corruttori”. E’ stato accertato come il continuo scambio di utilita’ (pacchetto di voti, incarichi alla Regione Sicilia, assunzioni in ospedali e fornitura di beni) ruotasse intorno all’illegittima archiviazione di verbali originati dagli accertamenti ispettivi dai quali sono emerse, spesso, violazioni per lavoratori assunti irregolarmente o in nero; in alcuni casi, si e’ assistito anche alla materiale sparizione dei verbali stessi e comunque ad audizioni “amichevoli”. L’attivita’ d’indagine condotta dalla Guardia di Finanza di Catania ha permesso di tracciare svariati procedimenti amministrativi gestiti “in modo parziale dagli indagati” e nei quali il potere discrezionale attribuito al direttore dell’ente pubblico, viene detto, “era asservito alle volonta’ dei corruttori”.
“PACCHETTO ELETTORALE” La Procura, con il supporto della Guardia di Finanza di Catania, ha fatto luce su una serie di episodi corruttivi. Uno di questi coinvolge il dirigente Amich e l’imprenditore Calderaro, originario di Castel di Iudica. Secondo quanto emerso dalle indagini, nell’ottobre del 2017 i due si sarebbero incontrati nell’ufficio di Amich, dove avrebbero provveduto a occultare un fascicolo relativo a un procedimento amministrativo a carico del titolare di un bar-tabacchi, destinatario di una sanzione superiore ai 6 mila euro. Il commerciante, stando alle intercettazioni, viene descritto come persona di assoluta fiducia, capace di garantire un pacchetto elettorale significativo. A legare Amich a uno degli altri soggetti finiti sotto inchiesta ci sarebbe un rapporto personale consolidato, documentato anche dalla disponibilità di quest’ultimo a sostenerne l’avanzamento professionale. In particolare, sarebbe stato favorito nell’ottenere un incarico all’interno della commissione esaminatrice per l’abilitazione alla professione di consulente del lavoro presso la Regione Siciliana. In cambio, Amich avrebbe assicurato piena collaborazione per agevolare imprenditori vicini al suo interlocutore, influenzando in modo illecito l’esito di procedimenti amministrativi in ambito lavoristico.
CONTRIBUTI FALSI, ASSUNZIONI VERE Una seconda vicenda corruttiva coinvolge il direttore Amich, l’attuale direttore sanitario dell’Asp di Catania Franco Luca e un ingegnere (Ignazio Maugeri). Gli ultimi due nelle loro qualita’ di rappresentanti legali dell’Enaip, hanno chiesto ad Amich un’attestazione di avvenuti versamenti di somme relative ad assegni familiari riconosciuti ai dipendenti dell’Enaip. Tale certificazione e’ risultata necessaria per fronteggiare un procedimento penale aperto nei confronti di Luca alla sede di Trapani a seguito di un’ispezione effettuata dall’Ispettorato territoriale del Lavoro trapanese nei confronti dell’Enaip e dalla quale sono emerse violazioni penali. In cambio, Amich ha chiesto e ottenuto da Luca, in ragione del suo attuale ruolo nell’Asp di Catania, la promessa di assumere a tempo determinato il fidanzato della figlia in ospedali etnei.
SANZIONI TRUCCATE IN CAMBIO DI POLTRONE Un ulteriore caso vede protagonisti Amich, la funzionaria Trovato e Antonino Nicotra (gia’ consigliere comunale a Catania nella giunta Scapagnini). Oggetto dell’accordo la definizione dell’entita’ delle sanzioni amministrative applicate a un call center catanese a seguito di due ispezioni eseguite da Inps e Ispettorato territoriale del Lavoro di Catania negli anni 2014 e 2015. Amich provvede a riconoscere un’anomala riduzione delle sanzioni insieme a una non spettante rateizzazione del pagamento; in cambio Nicotra promette il suo appoggio politico presso la nuova giunta regionale siciliana per l’ottenimento e il mantenimento di prestigiosi incarichi dirigenziali. In piu’, Nicotra richiede ad Amich di trattare una pratica giunta all’Ispettorato (un esposto di un lavoratore) seguendo un iter preferenziale, lasciando intendere che il favore richiesto e’ utile a garantirgli la disponibilita’ di un costante “bacino” di voti.
FAVORI E PIANTE PER LA DIRIGENTE Poi c’e’ la vicenda che coinvolge la responsabile dell’Ufficio Legale dell’Ispettorato del Lavoro, Rosa Maria Trovato, con precedenti giudiziari in tema di reati contro la pubblica amministrazione, l’imprenditore Orazio Emmanuele e il suo ragioniere Giovanni Patti. Nel corso di un’audizione tenuta dalla funzionaria alla presenza dei due viene concordato, “nel pieno mercanteggiare della funzione pubblica”, il differimento del pagamento di una sanzione amministrativa derivante da un’ispezione effettuata dai carabinieri presso un lido gestito da Emmanuele. In quest’occasione emerge che Trovato si e’ gia’ prodigata per favorire l’archiviazione di ulteriori procedimenti in tema di lavoro irregolare. Trovato si e’ recata, in due occasioni, presso un vivaio di Emmanuele per ricevere in dono delle piante, quale compenso del favore concesso. “Le risultanze investigative hanno posto in luce – spiegano gli inquirenti – un quadro corruttivo consolidato e alimentato da uno spregiudicato scambio di favori attraverso il quale pubblici ufficiali, non hanno esitato a sancire accordi sacrificando i rilevanti interessi collettivi”.[irp]