Il voto di ieri in Bassa Sassonia è uno schiaffo al partito della cancelliera Angela Merkel, che proprio in questa settimana si accinge ad avviare le consultazioni con i possibili alleati per la formazione del futuro esecutivo federale. I socialdemocratici hanno vinto con ampio margine le elezioni anticipate di ieri in Bassa Sassonia, con il 36,9%. La Cdu è crollata al 33,6%, uno fra i peggiori risultati della sua storia in questo Land (dal 1959). I Verdi sono arrivati in terza posizione con l’8,7%, i liberaldemocratici il 7,5%. La destra populista dell’AfD, con il 6,2%, entra per la prima volta nel parlamento di Hannover. La Linke invece non supera la soglia di sbarramento. Nonostante la netta vittoria, però, il governatore socialdemocratico uscente Stephan Weil non ha i numeri sufficienti per rinnovare l’alleanza rosso-verde, 67 seggi in totale invece dei 69 necessari per arrivare alla maggioranza. Questo significa che gli restano solo due alternative: una Grande coalizione con la Cdu – la più probabile tra le opzioni – oppure una “Ampel-Koalition”, coalizione semaforo (rosso-verde-giallo), con i verdi e la Fdp, i liberaldemocratici, che però finora l’hanno esclusa.
Tutto ciò si ripercuote a livello federale, poiché mercoledì Merkel avvierà i colloqui con i liberaldemocratici e i Verdi. Molti osservatori – riporta la stampa tedesca – sostengono che la sconfitta di Merkel in Bassa Sassonia fomenterà l’ala destra del partito che rimprovera alla cancelliera di aver perso voti perché si è spostata troppo a sinistra. In sostanza, si alzerà la voce di coloro che chiederanno a Merkel di non cedere alle richieste dei Verdi, piuttosto a quelle della Fdp. “Aumenta la pressione sulla cancelliera. Quanto è grande la sua colpa per questo risultato?” si chiede la Bild. uno dei più influenti leader dei verdi Juergen Trittin esprime chiaramente la sua preoccupazione: “Il risultato porterà a una discussione nella Cdu: vuole orientarsi come l’Austria di Kurz o puntare al centro?”. In sostanza, il risultato in Bassa Sassonia sarà interpretato da molti cristianodemocratici come una sconfitta della linea Merkel e rafforzerà il fronte di coloro che vogliono spostare il partito più a destra.
