Voto nel Land della Saar: la Merkel tira un sospiro di sollievo, doccia fredda per Schulz

27 marzo 2017

I due nemici più temibili di Angela Merkel (foto dx), a sinistra la Spd di Martin Schulz (foto) e a destra l’Afd di Frauke Petry, sono usciti scornati dal voto nel piccolo Land della Saar, il primo di tre test regionali del 2017 in Germania, appuntamento molto significativo in vista delle legislative federali di settembre. La cancelliera tedesca può senz’altro tirare un sospiro di sollievo oltre che ringraziare la popolarità di Annegret Kramp-Karrenbauer (foto sx), soprannominata la “mini-Merkel”, la governatrice di Saarbruecken. Oltre ogni previsione la Cdu ha ottenuto un risultato superiore al 40%, 5 punti percentuali in più rispetto al 2012, mentre il tanto annunciato “effetto Schulz” si è tradotto in una doccia fredda per i socialdemocratici, tanto che la Spd, contrariamente alle previsioni, è addirittura scesa rispetto al voto di cinque anni fa, sotto al 30%. “Questa non è una buona serata per noi” ha riconosciuto Schulz, “ma questo non vuol dire che non raggiungeremo il nostro obiettivo di conquistare la cancelleria”, ha aggiunto, precisando che le elezioni del 24 settembre sono “una maratona e non uno sprint”.

E’ stata fondamentalmente una partita a due, questa del piccolo Land nel sud-ovest del paese, considerando i risultati degli altri partiti: secondo le proiezioni delle 21, la Linke si conferma terzo partito con il 12,9%, grazie soprattutto alla popolarita’ del leader Oskar Lafontaine, ma e’ un risultato che non basta ad una coalizione “rosso-rossa” (ossia Spd piu’ Linke) che avrebbe dovuto mettere fine alla Grosse Koalition che finora ha governato il Land sotto la guida di Annegret Kramp-Karrenbauer. La quale sicuramente e’ una delle vincitrici della competizione: facile per lei dire ora che “gli elettori hanno premiato la nostra politica di centro”. Per lei, cosi’ come per tutti i big della Cdu, quella odierna e’ “un’ottima partenza per l’anno elettorale 2017”. Tutti concordano nel dire che e’ soprattutto “una sua vittoria”, come scrive lo Spiegel: popolarissima e apprezzata anche da chi non vota Cdu, la sua riconferma ha un valore che va oltre al significato nazionale che pure era stato dato a queste elezioni. Ma paradossalmente, aggiunge la Zeit, il suo successo personale segna comunque una distanza verso Angela Merkel: “Un tempo si andava al voto collocandosi il piu’ vicino possibile alla cancelliera. Ora si vince tenendosi a ragionevole distanza”, scrive il settimanale.

Leggi anche:
Biden cauto mentre le proteste nei campus universitari Usa continuano

A questo punto, la partita riparte e si fa ancora piu’ serrata: da una parte Merkel incassa un successo forse superiori alle attese, ma non ha altro argomento dalla sua parte se non un “avanti cosi'”; dall’altra Schulz ha compattato intorno a se’ il partito scatenando nuovi entusiasmi, ma si vede costretto a dover rinunciare ad un’alternativa di governo “rossa”, puntando tutto sulla contrapposizione personale tra lui e la cancelliera. In mezzo ci sono le elezioni nello Schleswig-Holstein, il 7 maggio, seguite da quelle del Nord-Reno Vestfalia, il Land piu’ popoloso della Germania. Le elezioni nazionali sono fissate per il 24 settembre. “Sono sei mesi”, ricorda Schulz. Un’eternita’, in politica. Per quanto riguarda gli altri contendenti della sfida sono praticamente tutti da annoverare nella lista degli sconfitti.Perde ben 3 punti la Linke di Oskar Lafontaine, al 13%, da sempre molto forte in questo Land, che invece puntava a costituire un’alleanza rossa con la Spd da sostituire all’attuale Grosse Koalition. Il nuovo partito dell’estrema destra Alternative fuer Deutschland (AfD) entra per la prima volta nel Landtag della Saar, ma con un 6% di molto inferiore alle aspettative. L’affluenza alle urne è stata la più alta del 2012 e si è attestata al 71%. Il nuovo parlamento regionale dovrebbe essere suddiviso in 24 seggi per la Cdu, 17 per la Spd, 7 alla Linke e 3 ad Alternative fuer Deutschland. Restano esclusi dal Landtag sia i Verdi che i liberaldemocratici. Questo significa che l’unica opzione possibile per avere una maggioranza nel parlamento regionale (51 seggi totali) resta quella di un’alleanza tra la Cdu e la Spd.

Leggi anche:
A Macron piace la guerra: non escludere invio truppe occidentali

 

Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it


Commenti