Politica

Zingaretti tiene il Lazio. Parisi: non avrà nostro sostegno

Nicola Zingaretti verso la riconquista della Regione Lazio. A Roma, a piazza di Pietra nel Tempio di Adriano, esattamente come accadde nel 2013, era febbraio, tutto è pronto e l’attesa è per il governatore uscente in via di riconferma. Un’ impresa storica ma sofferta, al termine di un testa a testa emozionante con il candidato di centrodestra Stefano Parisi che ha tenuto col fiato sospeso chi, nel quartiere generale nel cuore di Roma, sta attendendo la fine dello scrutinio: per altri 5 anni sarà alla guida della regione Lazio. Romano, classe 1965, sposato, due figlie, il governatore si è imposto sul candidato del centrodestra Stefano Parisi, dietro la candidata del Movimento 5 Stelle Roberta Lombardi e così si appresta a guidare ancora la Regione Lazio forte dell’esperienza del tempo trascorso negli uffici di via Cristoforo Colombo. “Ragazzi abbiamo perso”. Parisi ha deciso di scherzare cosi’, ringraziando i suoi sostenitori che lo hanno accolto fra gli applausi e le invocazioni del suo nome, iniziando il discorso dopo aver accertato la sua sconfitta.  “Zingaretti ora deve trovare sostegno in Consiglio ma non certo da parte nostra – ha detto Parisi -. Zingaretti si deve assumere le responsabilita’ e noi non condividiamo nulla del suo programma. E’ giusto che trovi la sua maggioranza nella sua coalizione”, ha concluso. Tornando a Zingaretti, la continuità della sua azione di governo è stato un mantra per tutta la campagna elettorale. Quindi, il rieletto governatore, tenterà a portare avanti quanto fatto fino ad oggi. Dalla sanità, ai trasporti, alle politiche del lavoro, a quelle sociale, all’ambiente, allo sviluppo del territorio, alla cultura, il presidente c’è l’ha fatta. Un curriculum di tutto rispetto quello di Zingaretti già presidente della Provincia di Roma, uomo “forte e affidabile” del Pd di Roma e del Lazio, in controtendenza a quanto accaduto a livello nazionale. Lunga la sua carriera – come più volte ha fatto notare nel corso della campagna elettorale che si è consumata da una manciata di ore.

Nel consiglio comunale capitolino prima, passando poi per l’ esperienza europea come rappresentante del nostro Paese al Parlamento europeo, lo Zingaretti politico nasce nel mondo dell’associazionismo con il movimento per la pace nel 1982. Zingaretti fin dal liceo e a diciassette anni fonda l’associazione di volontariato antirazzista “Nero e non solo”, impegnata nelle politiche dell’immigrazione e per una società multietnica e multiculturale. Nel 1991 è eletto Segretario Nazionale della Sinistra Giovanile e l’anno successivo inizia la sua avventura come Consigliere Comunale di Roma. Sviluppo sostenibile e in difesa dell’ambiente, legalita’ e lotta alla mafia gli impegni di Zingaretti che con la Sinistra giovanile organizza il primo Campeggio Antimafia di San Vito Lo Capo e numerose iniziative in memoria di Falcone e Borsellino. L’impegno internazionale invece prende il via nel 1995 anno in cui diventa il presidente dell’Unione Internazionale della Gioventu’ Socialista (IUSY) e Vice Presidente dell’Internazionale Socialista. Dal 1998 al 2000 copre la carica di responsabile delle Relazioni Internazionali presso la Direzione Nazionale dei Democratici di Sinistra e nel 2000 viene eletto Segretario dei Democratici di Sinistra di Roma e nel marzo del 2004 si candida al Parlamento Europeo nella lista “Uniti nell’Ulivo” per la Circoscrizione Italia Centro ed è eletto eurodeputato con 213 mila preferenze.

Al Parlamento europeo si occupa di protezione dei consumatori, volontariato, disabilita’ e diritti civili dei gay, in difesa dell’industria tessile europea e per il “made in Italy” e nel 2007 riesce a far approvare una direttiva che attribuisce sanzioni penali per i contraffattori che importano merci illegali e pericolose dai paesi extra-UE. Parallelamente all’avventura in Europa, nel novembre 2006 è eletto al primo turno Segretario regionale del Lazio dei Democratici di Sinistra, mentre l’anno successivo, alle primarie del Partito Democratico, viene eletto con 282.000 voti (85,31%) Segretario del Pd nel Lazio. E’ nell’aprile del 2008, il 28, ad esser scelto per guidare Palazzo Valentini, vincendo al ballottaggio sul candidato del centrodestra, Alfredo Antoniozzi, con più di un milione di voti (1.001.490), pari al il 51,5% dei consensi. Il 28 giugno 2012 poi l’annuncio di volersi candidare alle primarie in vista delle prossime elezioni comunali di Roma per sfidare il sindaco uscente Gianni Alemanno. La candidatura ufficiale il 16 luglio durante una manifestazione in piazza San Cosimato a Trastevere. Passa poco tempo e appare al suo orizzonte la Regione Lazio sconvolta dallo scandalo Fiorito e il 26 febbraio 2013 dopo le elezioni regionali del 24 e 25 febbraio, Zingaretti viene eletto Presidente della Regione Lazio con 1.329.643 voti (40,65%), battendo il candidato di centrodestra Francesco Storace. Oggi la riconferma.

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