Anci Sicilia lancia l’allarme: “I comuni verso il fallimento”. Orlando: “Seguiamo con preoccupazione la Legge di stabilità”

Anci Sicilia lancia l’allarme: “I comuni verso il fallimento”. Orlando: “Seguiamo con preoccupazione la Legge di stabilità”
22 febbraio 2016

“Nelle scorse settimane abbiamo, in più occasioni esposto, nelle sedi istituzionali competenti, le nostre preoccupazioni circa il paventato taglio delle risorse destinate ai comuni”. Lo ha detto Leoluca Orlando, presidente dell’AnciSicilia, che aggiunge: “Questo è avvenuto in I Commissione Affari Istituzionali, in II Commissione Bilancio e, da ultimo, nell’incontro con il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, che ha condiviso pienamente i nostri timori. In tutti questi casi abbiamo consegnato un documento che contiene criticità mai smentite. Stiamo continuando a seguire, con grande preoccupazione, l’iter di approvazione in Aula della Legge di Stabilità regionale senza cogliere segnali incoraggianti”.

Per Luca Cannata, vice presidente vicario dell’AnciSicilia con delega al Bilancio e alle Politiche Finanziarie,”i comuni siciliani vanno verso il fallimento. E non si tratta del solito allarme legato alla carenza di risorse finanziarie e poi rientrato a seguito di rimpinguamento dei capitoli. Stiamo assistendo, di fatto, alla distruzione completa del sistema degli enti locali con dati e numeri alla mano”.  Partendo dall’azzeramento delle risorse del fondo relativo alle spese in conto capitale e il taglio del fondo delle Autonomie Locali e che producono un ulteriore 25% in meno nei trasferimenti ai comuni. Questo, sottolinea l’Anci Sicilia, sommato all’aumento del fondo per i crediti di dubbia esigibilità (per il 2016 si attesta al 55% contro il 36% dell’anno scorso), al pareggio di bilancio rafforzato derivante dall’attuazione dell’armonizzazione contabile, alla Legge 243/2012 con in più l’invarianza della pressione fiscale come stabilito dalla Legge di Stabilità nazionale 2016, “non può che provocare il default dei comuni che entro il 30 aprile dovranno chiudere i bilanci”.

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