A Radio Anch’io scoppia la polemica: discriminazione religiosa?”

A Radio Anch’io scoppia la polemica: discriminazione religiosa?”
Ester Mieli e Giorgio Zanchini
24 aprile 2024

Non c’è pace in Rai. Un’altra polemica è scoppiata nel corso della trasmissione di oggi su Radio Anch’io. Un acceso dibattito tra il conduttore Giorgio Zanchini e la senatrice di Fratelli d’Italia Ester Mieli. La discussione è iniziata durante un segmento sulle proteste degli studenti nelle università riguardo alla situazione in Palestina. Tuttavia, ciò che ha attirato l’attenzione non sono stati tanto i fatti in Medio Oriente, quanto piuttosto una domanda posta dal conduttore alla senatrice.

“Lo chiedo anche a lei così facciamo chiarezza. Lei è ebrea?” ha chiesto Zanchini alla senatrice. Una domanda apparentemente innocua, ma che ha sollevato una serie di polemiche e dibattiti sull’etica giornalistica e la discriminazione religiosa. La reazione della senatrice Mieli è stata ferma e decisa: “Sì, sono ebrea, ma lei lo chiede a tutti gli ospiti?” ha risposto, evidenziando il carattere inappropriato della domanda.

La senatrice ha poi ribadito che il rispetto e la difesa dei diritti dovrebbero essere indipendenti dalla religione professata. Il conduttore, evidentemente colto alla sprovvista dalla reazione della senatrice, ha cercato di giustificarsi affermando che la sua domanda derivava dalla preoccupazione che la sensibilità della senatrice potesse influenzare il suo punto di vista sulla questione in discussione. Tuttavia, Mieli ha sottolineato che la sua religione non dovrebbe essere rilevante nel contesto politico e che la sua condanna delle azioni inaccettabili è basata sui principi della libertà e della giustizia, non sulla sua fede.

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La vicenda ha suscitato reazioni da parte di diverse figure politiche. La deputata di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli ha sollevato la questione in Commissione di Vigilanza Rai, proponendo di convocare sia i vertici Rai che il conduttore della trasmissione per chiarire l’accaduto. Alcuni esponenti dell’opposizione, tuttavia, hanno sollevato il dubbio che si stiano usando due pesi e due misure nel trattare casi simili. Anche il presidente del Senato Ignazio La Russa ha espresso solidarietà alla senatrice Mieli, definendo l’accaduto “gravissimo” e “rasente l’antisemitismo”.

Analogamente, il presidente dei senatori di Forza Italia Maurizio Gasparri ha condannato l’episodio definendolo “grave e inquietante”, e sollevando il timore che possa trattarsi di un atto di discriminazione religiosa. In un momento in cui il rispetto della diversità e dei diritti umani dovrebbe essere prioritario, questa vicenda solleva importanti interrogativi sull’etica giornalistica e sulla sensibilità culturale. La domanda posta dal conduttore, sebbene forse mossa da buone intenzioni, ha evidenziato una mancanza di consapevolezza sulle implicazioni e sulle sensibilità legate alla religione. 

 

Il giornalista chiede scusa

 

“Chiedo scusa alla senatrice di FdI, Ester Mieli, ma fare passare me per un antisemita non lo merito. E` ingiusto, scorretto. Ho vissuto quattro anni a casa di ebrei, sono stato inviato, embedded, con l`esercito israeliano. Sono un amico di Israele. Lo rimango e lo sarò sempre”. Così, parlando con Il Foglio, il giornalista Giorgio Zanchini, conduttore di Radio anch’io su Rai Uno, finito oggi sulla graticola per aver chiesto, in diretta, alla senatrice di FdI Ester Mieli se fosse ebrea. “La domanda non voleva essere offensiva. Tutt`altro. La mia intenzione era opposta, non volevo ferirla. Tutt`altro”, ha aggiunto.

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Si parlava del clima ostile nei confronti di Israele e “volevo far capire che clima ostile respirano gli ebrei. Avevo chiesto al professor Driessen se fosse ebreo e la stessa domanda l`ho fatta alla senatrice Mieli. L`ho fatta solo per rendere chiaro il clima. Se si ascolta la trasmissione si comprende. Sono terrorizzato adesso dal chiedere a un deputato se sia cattolico o meno. Mi vogliono impiccare. Ho sbagliato, ma non volevo certo denigrare qualcuno”, ha spiegato.

“Sono sempre stato un moderato. Mi hanno già mollato tutti. Ho passato la mia vita a dare tutto quello che avevo per questa azienda. Quello che non posso accettare è che si dica di me che sono antisemita, che si ribalti la realtà. Quello, no”, ha aggiunto. “Sono solo un giornalista Rai, un dipendente che ha il privilegio di lavorarci, ogni mattina, con fatica. Sono mortificato, chiedo scusa. Non mi impiccate”, ha detto ancora Zanchini.

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