Fondi per calamità naturali in Sicilia, battaglia per un “pugno di noccioline”

Fondi per calamità naturali in Sicilia, battaglia per un “pugno di noccioline”
26 febbraio 2016

Duello e liti in Assemblea all’ombra dei campanili per le risorse per le calamita’ naturali in Sicilia. Per il deputato Santi Formica della Lista Musumeci una “umiliante” battaglia per un “pugno di noccioline”. Tutto e’ nato attorno agli articoli 57 e 58, “norme in favore di imprese agricole danneggiate dalgi alluvioni del 10 ottobre 2015 e del 31 dicembre 2014”. Il governo, sollecitato dal presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone, ha presentato una riscrittura in relazione a un fondo unico da utilizzare a questo scopo in base ai danni certificati. Forte la contestazione del presidente della commissione bilancio Vincenzo Vinciullo (foto), che ha minacciato di dimettersi e ha definito il governo “fellone”, chiedendo a tutti i costi “il rispetto degli impegni” e la restituzione dei 8,8 milioni di euro tolti per chiudere la manovra finanzaria l’anno scorso a beneficio dei forestali. Nella prima riscrittura dell’articolo, e’ stato previsto che la somma stanziata sia aumentata da mezzo milione a un milione 170 mila euro ma solo per gli impianti di serricoltura nei comuni di Licata, Naro, Canicatti’, Campobello di Licata e Ravanusa, i comuni, cioè dichiarati eccezionali dal ministero per le politiche agricole. Per Grammichele, Mineo e Caltagirone altre 500 mila euro. Ma la strada resta quella del Fondo unico ‘indistinto’. Forza Italia chiede di introdurre un criterio cronologico.

Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Leggi anche:
Vannacci: mi candido con la Lega da indipendente
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it


Commenti