Al via assemblee di Potere al Popolo per la scelta dei candidati

Al via assemblee di Potere al Popolo per la scelta dei candidati
4 gennaio 2018

Nella fitta concorrenza a sinistra del Partito democratico non c’è solo la lista di Liberi e Uguali guidata da Pietro Grasso. Potere al Popolo, iniziativa avviata dal centro sociale napoletano “Ex Opg Je so’ pazzo” in collaborazione con Rifondazione comunista, Pci (ex Pdci) e Sinistra anticapitalista e alcune aree del sindacalismo extraconfederale, mira a raccogliere i consensi di chi diffida dei reduci del centrosinistra ulivista e del Pd raccolti in LeU. Fra loro, molti delusi del Brancaccio, l’assemblea “di base” promossa da Tomaso Montanari e Anna Falcone che aveva proposto un rassemblement unico a sinistra, poi naufragata nelle manovre e negli scontri fra partiti e partitini che hanno costretto i suoi ideatori ad alzare bandiera bianca. Su Facebook e sul suo sito elettorale, Potere al Popolo ha pubblicato i criteri per la composizione delle liste elettorali. “Intendiamo applicare davvero un principio democratico e dal basso: decidono i territori!”, si legge nella pagina dedicata a questo tema. “Ogni proposta di candidatura – è la regola illustrata dal sito di PaP – per il candidato unico dei Collegi Uninominali e per quelli della lista dei Collegi Plurinominali va presentata da un gruppo di almeno 30 aderenti o da un`assemblea territoriale, e va accompagnata da una specie di ‘curriculum sociale’ del candidato e da una sua dichiarazione di accettazione del programma della Lista. Tutte le proposte vanno comunicate alle presidenze delle assemblee territoriali. Le liste dei candidati, sia per i listini plurinominali che per i collegi uninominali, saranno decisi dalle assemblee territoriali. L`ascolto dei territori, il loro protagonismo, è un tratto distintivo e irrinunciabile del movimento politico ‘Potere al popolo!'”.

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Dopo le decine di riunioni aperte sul programma, svoltesi in tutta Italia fra novembre e dicembre, è annunciata domani pomeriggio a Napoli, alle 18 presso il centro sociale Je so’ pazzo, la prima di una serie di assemblee che dovrebbero portare alla selezione “dal basso” delle candidature. Ed ecco quali sono “i criteri prioritari sulla base dei quali le assemblee territoriali dovranno scegliere i candidati, e sulla base dei quali dovrà giudicare il Coordinamento Organizzativo”, elencati, precisa il sito di Pap, “in ordine di importanza”. “Parità di genere: questo è un punto per noi davvero fondamentale; radicamento sul territorio; coerenza tra curriculum del candidato e programma elettorale; equilibrio tra i settori di impegno sociale (lotta contro lo sfruttamento del lavoro, ambiente, salute, diritti, cultura, servizi, movimento delle donne, casa, migranti, beni comuni, internazionalismo, lotta per la pace, controinformazione, lotta alla repressione); equilibrio tra le generazioni; Equilibrio tra i soggetti sociali che promuovono la lista; equilibrio nella distribuzione territoriale al fine di esprimere al meglio l`articolazione del collegio”. Il cartello elettorale si presenta con un simbolo che contempla la scritta Potere al popolo affiancata da una stella rossa. Scelta, questa, che ha già provocato qualche critica, in particolare fra i militanti di Rifondazione e del Pci, per l’esclusione del classico simbolo comunista della falce e martello. Il programma, in quindici punti, è disponibile sul sito. Appena completate le liste, per PaP, che non ha a disposizione un gruppo parlamentare e quindi non ha deroghe, scatterà l’obbligo di raccogliere le firme autenticate degli elettori, circa 370 per ciascun collegio plurinominale, 30mila in tutta Italia.

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