Banche italiane in rosso, perdita per 71,5 miliardi ultimi sei anni

Banche italiane in rosso, perdita per 71,5 miliardi ultimi sei anni
10 luglio 2017

Il 2016 si è chiuso con una nuova importante perdita di esercizio per le banche italiane, superiore a 19 miliardi di euro. Negli ultimi sei anni, pur considerando i profitti registrati nel 2015, la perdita cumulata registrata dal sistema bancario è stata pari a 71,5 miliardi. E’ quanto emerge dal rapporto banche realizzato dal Cer dal quale arrivano timidi segnali di miglioramento per il periodo 2017-2020. Anche l’anno in corso si chiuderà con conti in rosso per il sistema bancario della penisola, in pareggio il 2018 e finalmente tornerà a generare profitti nel biennio 2019-2020. Il rapporto indica che il 2016 è stato caratterizzato da numerosi andamenti negativi: il margine di interesse si è ridotto, gli altri ricavi sono calati, i costi sono cresciuti a causa di spese straordinarie legate ai processi di ristrutturazione e gli accantonamenti sono ritornati su valori record. Al contrario, qualche segnale di miglioramento è pervenuto dallo Stato Patrimoniale, visto che il credito destinato alle famiglie continua ad espandersi e lo stock di sofferenze ha arrestato la sua corsa. L`evoluzione della raccolta ha confermato le tendenze in atto da tempo: meno obbligazioni e più depositi. “La previsione, quindi, si innesta su un 2016 molto negativo e ne viene ovviamente condizionata. Le dinamiche stimate per il periodo di previsione mostrano miglioramenti graduali” si legge nel rapporto.

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Il credito tenderà lentamente ad espandersi, ma quello destinato alle imprese si riprenderà solo a partire dal 2018. Lo stock di sofferenze è previsto in calo già dall`anno in corso, ma sarà ancora oltre i 150 miliardi nel 2020. La raccolta bancaria continuerà a focalizzarsi sul breve termine, con crescita di importanza dei depositi in conto corrente. I tassi di interesse rimarranno su livelli bassi per tutto il periodo di previsione, ma dal 2018 è prevista l`inversione graduale della politica monetaria. Quindi, si stima che i livelli minimi dei tassi siano stati raggiunti lo scorso anno o saranno toccati nell`anno in corso. Nonostante questa inversione, a fine periodo il livello stimato dei tassi di interesse sarà comunque basso in prospettiva storica. Queste dinamiche dello Stato Patrimoniale e dei tassi di interesse produrranno un lento miglioramento nel conto economico. “Allo stato attuale stimiamo una perdita di esercizio anche per il 2017, un sostanziale pareggio nel 2018 e utili crescenti nel biennio finale di previsione”. Questi risultati saranno ottenuti grazie ad un lento miglioramento del margine di interesse, legato alla ripresa del credito e risalita dei tassi, ad un irrobustimento degli altri ricavi e ad una moderazione di costi e accantonamenti. Tuttavia, la redditività prevista al 2020 sarà ancora molto bassa (ROE all`1,5%), anche perché gli effetti benefici della pulizia dei bilanci sono controbilanciati da poste straordinarie e dai costi iniziali che il sistema sta sostenendo per avviare le numerose ristrutturazioni. Da ciò deriva che solo in futuro l`ultima riga del conto economico potrà beneficiare degli effetti positivi degli ingenti processi strutturali di cambiamento avviati nel corso degli ultimi anni.

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