Brexit, Ue teme che cada governo May: “Accordo più difficile”

Brexit, Ue teme che cada governo May: “Accordo più difficile”
Il presidente della Commissione europea, Jean Claude Juncker, e il primo ministro britannico, Theresa May
7 dicembre 2017

“Ogni giorno perso rende” un accordo sulla Brexit entro il Vertice del 14 e 15 dicembre “molto piu’ difficile”, ha detto il portavoce della Commissione, Margeritis Schinas. Il presidente della Commissione, Jean-Claude Juncker, continua a essere ottimista, ma “bisogna essere in due per ballare il tango. Bisogna essere in due per essere ottimisti”, ha spiegato Schinas. Ma è lo stesso Juncker a temere che il governo britannico di Theresa May possa cadere senza passi avanti nel negoziato sulla Brexit e ha così deciso di prorogare fino alla vigilia del summit dei leader Ue, in programma il 14 dicembre, la scadenza per risolvere la questione sul confine con l’Irlanda. “Juncker vuole sostenere May per scongiurare la caduta del suo governo – ha detto un funzionario dell’Unione europea al quotidiano britannico – è pronto a incontrarla in qualsiasi momento, anche nei giorni della prossima settimana che precedono il summit europeo”. I parlamentari conservatori hanno ammonito la premier che potrebbe cadere “nell’arco di settimane” se la prossima settimana tornerà da Bruxelles senza un accordo che permetta di passare alla fase due del negoziato, ossia quella riguardante i rapporti commerciali fra Regno Unito e Unione europea (Ue).

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Ieri, May ha detto in parlamento che Londra e Bruxelles sono “sul punto” di passare alla seconda fase dei negoziati, precisando che il governo sta lavorando a una soluzione per evitare la reintroduzione di una frontiera fisica con l’Irlanda, “rispettando l’integrità del Regno Unito e proteggendo il mercato nazionale britannico”. Secondo il ministro britannico per Brexit, David Davis, il governo di Londra non ha effettuato un calcolo sull’impatto che l’uscita dall’unione doganale avra’ sui diversi settori dell’economia britannica. “Non e’ stato fatto un calcolo quantitativo – ha sottolineato il ministro -. La gamma di risultati diversi e’ troppo ampia. Alcuni accordi di libero scambio sono stati molto efficaci e altri no. I ministri hanno dovuto prendere una decisione ed e’ quello che hanno fatto”. Davis ha aggiunto che “il governo quantifichera’ l’effetto sui diversi settori dell’economia (sui servizi finanziari, sulla produzione o sull’agricoltura) piu’ avanti, ma tuttavia non potra’ rendere noti i risultati perche’ cio’ potrebbe aiutare l’altra parte nei negoziati”.

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