Censimento migranti, Biancofiore attacca: “Italiani in Alto Adige discriminati da tempo”

Censimento migranti, Biancofiore attacca: “Italiani in Alto Adige discriminati da tempo”
Michaela Biancofiore
20 giugno 2018

“Il Pd e la sinistra si scagliano contro la proposta sui rom di Matteo Salvini, mentre tacciono sul censimento etnico razziale previsto in Alto Adige”. Michaela Biancofiore da circa trent’anni è in trincea “contro il silenzio e l’ignoranza di tutto il mondo politico e delle associazioni anti razziali” circa “la violazione dei diritti civili fondamentali” radicata nel suo territorio altoatesino. La deputata di Fi non fa sconti e attacca la politica e la stessa Presidenza della Repubblica.

Onorevole Biancofiore, da dove nasce questo “censimento etnico raziale”

“E’ previsto in Alto Adige grazie allo Statuto del 1972, sulla base del meccanismo discriminatorio e divisivo della proporzionale linguistica che doveva cessare dopo 30 anni dalla emanazione dello statuto stesso. Norma, invece, che vige immutata nella sua missione di ridurre e annichilire il gruppo italiano immigrato dopo la vittoria dell’Italia sull’Austria e l’annessione del 1918”.

Come mai la legge è ancora in vigore?

“La Südtiroler Volkspartei, tra l’altro, è stata la quarta gamba di tutti i governi, compreso quello gialloverde a cui s’è astenuta. Ma soprattutto è stata la stampella della sinistra in base a una legge elettorale che viene scritta ad hoc proprio per la Südtiroler Volkspartei e che poi viene utilizzata dalla stessa Svp per tenere in piedi i governi italiani che necessitano dei tre voti in Senato. Il che vuol dire che è la Svp è l’ago della bilancia e nessuno la tocca. Tuttavia, oltre al parlamento, negli anni avrebbe dovuto vigilare maggiormente la presidenza della Repubblica, compreso Giorgio Napolitano che al Senato fa parte del gruppo delle Autonomie. Ma così non è stato”.

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Starebbe lavorando a una bozza legislativa.

“Si tratta di un mio disegno di riforma costituzionale dello statuto d’Autonomia del Trentino Alto Adige, che prevede appunto la cancellazione di ignobili anacronistici meccanismi etnico razziali quali appunto la proporzionale, il divieto di voto per chi non ha 4 anni di residenza o il diniego all’immersione linguistica, cioè alle scuole bilingui. Se ciò non avverrà, ci si consegni alla vergogna della complicità del razzismo e del doppiopesismo”.

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