Elezioni regionali, Cuffaro: “Gara di insulti con la Sicilia in premio”

Elezioni regionali, Cuffaro: “Gara di insulti con la Sicilia in premio”
L'ex presidente della Regione Siciliana, Totò Cuffaro
1 novembre 2017

Spera tanto che il ‘Rosatellum bis’ possa riaggregare “attorno a Silvio Berlusconi e non attorno ad altri leader” tutto il centro che in questo momento “è frastagliato nei vari movimenti”. Altrimenti, per Totò Cuffaro, una leadership diversa da quella del Cavaliere renderebbe “difficile” l’aggregazione di questo centrodestra. L’ex governatore della Sicilia, oramai ama definirsi un contadino, trascorre nell’Agrigentino molte giornate a lavorare nei campi, ma non staccherà mai le antenne dalla politica.

Presidente, così continuano a chiamarla i siciliani, anche se a fatica, in Sicilia il centrodestra si è ricompattato.

“In Sicilia s’è fatta una aggregazione di destra-centro, però. Nel senso, che si è ‘forzata’ la volontà degli elettori, spostando la leadership troppo verso destra quando, invece, una  leadership equilibrata anche per capacità e rappresentanza, per l’elettore avrebbe dovuto essere di centro. Una leadership più moderata, in pratica, avrebbe aggregato ancora di più”.

Qualcuno parla di opportunità elettorale più che politica.

“Diciamo che i binari della politica non sono dritti, sono a volte tortuosi e imprevedibili. L’importante adesso è vincere, perché è questa la cosa più importante, e speriamo di riuscire a riequilibrare il governo con la rappresentanza di tante persone moderate che diano il segnale che i centristi in Sicilia sono ancora presenti e, soprattutto, sono ancora la maggioranza”.

Sul fronte opposto, lo stappo della sinistra ha generato due candidati a governatore che rischiano di azzoppare lo stesso centrosinistra.

“Credo che la spaccatura del centrosinistra in Sicilia sia un retaggio della politica romana e non di quella siciliana. Le elezioni siciliane hanno colto il centrosinistra in una fase di divaricazione e non ha fatto in tempo a ricompattarsi. Tuttavia, con la nuova legge elettorale e col tempo a disposizione, a livello nazionale il centrosinistra può ricomporsi, cosa che in Sicilia non c’è stata e che porterà inevitabilmente la sinistra a perdere”.

Il M5s è di certo uno dei protagonisti delle Regionali isolane.

“Vedo purtroppo una presenza dei candidati che piuttosto che parlare di programmi e di quello che vogliono fare per i siciliani, si stanno parlando addosso. Il candidato dei 5 stelle, Giancarlo Cancelleri, è quello che parla di più, insultando e sproloquiando. La regola prima è il rispetto per gli avversari, cosa che io purtroppo non vedo in questa campagna elettorale da parte di Cancelleri e dei 5 Stelle. Non lo so, non credo sia un buon segno. Non basta rappresentare la rabbia per governare. Bisogna poi proporre ciò che si vuol fare. E queste proposte non le vedo da parte del candidato grillino in Sicilia”.

Inesperienza politica o strategia?

“Non lo so, mi auguro sia soltanto una inesperienza, perché immaginare una strategia per andare al governo della Sicilia e governarla con gli sproloqui e gli insulti e dicendo solo ciò che non si vuole fare, non mi pare sia l’idea di un Governo. Credo che la politica sia, invece, la costruzione di un progetto di bene comune, l’idea per realizzarlo ma anche il lavoro e l’impegno per realizzarlo. Invece vedo solo idee per dire ciò che va distrutto e il lavoro utile per distruggere quello che già c’è”.

Si parla tanto di impresentabili. L’obiettivo più colpito è Nello Musumeci, ‘reo’ di avere nelle liste a lui collegate, cuffariani, miccicheiani e via dicendo…

In Sicilia Cuffaro prendeva 2 milioni di voti. Questi 2 milioni di voti sono sparsi in tutti i partiti. E insieme ai voti in tutti i partiti sono sparsi pezzi di classe dirigente. Per cui demonizzare Cuffaro lo capisco, ma demonizzare i tanti cuffariani, cioè siciliani che votavano per Cuffaro è non solo ingiusto, ma è scorretto perché questi che votavano per me erano persone per bene allora che votavano per me, e lo sono adesso che votano per altri. Il signor Cancelleri, ad esempio, prende tanti voti di persone che prima votavano per me ed erano e continuano a essere persone per bene. Ci vuole rispetto per i siciliani. C’è tanta gente che vuole sapere che liste sono pulite e questo va bene, ma deve anche sapere che cosa si propone per far crescere la Sicilia. Ma di questo non ne parla nessuno”.

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