Def, Bankitalia avverte: impatto su crescita modesto e graduale

Def, Bankitalia avverte: impatto su crescita modesto e graduale
9 ottobre 2018

L’impatto della manovra economica sulla crescita sarà modesto e graduale. L’avvertimento arriva dalla Banca d’Italia che mette in guardia il governo anche sul fronte del debito, “grande moltiplicatore delle turbolenze”, e sui rischi, per famiglie e imprese, legati alle oscillazioni dello spread e relativo deprezzamento dei titoli di Stato.

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Il vicedirettore generale della Banca d`Italia Luigi Federico Signorini, in audizione sulla nota di aggiornamento del Def, ha espresso dubbi sugli effetti del reddito di cittadinanza e della revisione della legge Fornero. “Il governo ha annunciato l`intenzione di introdurre nel 2019 un nuovo strumento di contrasto alla povertà, il reddito di cittadinanza, e di modificare i requisiti per il pensionamento, rendendoli meno stringenti. L`aumento – ha osservato – dei trasferimenti correnti, quali quelli connessi con la spesa sociale -, così come gli sgravi fiscali, tendono ad avere effetti congiunturali modesti e graduali nel tempo; stimiamo che il moltiplicatore del reddito associato a questi interventi sia contenuto”.

Per quel che riguarda le pensioni, le riforme introdotte negli ultimi venti anni “hanno significativamente migliorato sia la sostenibilità, sia l`equità intergenerazionale del sistema pensionistico italiano. È fondamentale non tornare indietro su questi due fronti, soprattutto quando i rischi per la sostenibilità dei conti pubblici aumentano anche a causa del peggioramento delle proiezioni demografiche”. Quanto al debito, “data la sua mole e la necessità di finanziarne ogni anno un ammontare non indifferente (circa 400 miliardi), la minaccia di innescare un circolo vizioso tra costo e incidenza del debito, con ripercussioni sull`economia reale, è sempre presente”, è l’avvertimento di Signorini.

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Il debito è oggi “detenuto per circa due terzi da soggetti e istituzioni italiane; ma ciò non lo isola dalla logica del mercato, che cerca il rendimento e fugge l`incertezza. Le oscillazioni del suo valore esercitano i propri effetti anche sui soggetti italiani, famiglie, imprese, istituzioni finanziarie, che lo detengono. In ultima analisi al debito pubblico fa riferimento una parte importante del nostro risparmio”. Sul terreno dello sviluppo “c`è ancora molto da fare per porre l`economia italiana su un sentiero stabile di maggiore crescita”. Quest’anno il Pil potrebbe non arrivare all’1,3% mentre, nel 2019, sarà sotto l’1%. Sarà debole, dunque, anche la spinta alla crescita che, secondo il governo, dovrebbe arrivare dagli investimenti. “Dati i tempi richiesti per individuare gli interventi e portare a termine le fasi progettuali e di assegnazione dei lavori, l`effettivo incremento della spesa – ha avvertito Signorini – potrebbe tardare a manifestarsi, riducendo l`apporto degli investimenti alla crescita nel breve periodo”.

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