Durigon: si potrà chiedere prestito bancario per la liquidazione

Durigon: si potrà chiedere prestito bancario per la liquidazione
Claudio Durigon
7 gennaio 2019

“I dipendenti pubblici che lasciano con Quota 100 potranno chiedere alle banche l’anticipo del loro trattamento di fine servizio. Stiamo valutando insieme all’Abi la stipula di una convenzione”. Lo afferma Claudio Durigon, sottosegretario al Lavoro, in un’intervista al Messaggero in cui spiega che gli interessi “saranno a carico dei beneficiari, ma si trattera’ di cifre bassissime. L’erogazione della liquidazione degli statali sara’ garantita dallo Stato. L’operazione sara’ conveniente – assicura – per chi vuole avere in anticipo i soldi della liquidazione”.

Sui tempi delle pensioni per gli statali, “chi ha maturato i requisiti entro il 31 dicembre dell’anno scorso potra’ fare domanda a gennaio e potra’ lasciare a luglio”, dice Durigon, secondo cui il rischio che si crei una discrasia tra uscite e ingressi a causa del blocco delle assunzioni fino a novembre “e’ minimo. Parliamo di due mesi. E poi siamo anche convinti che con il divieto di cumulo tra reddito e pensione fissato a 5 mila euro, non ci saranno fughe di massa dal pubblico impiego”.

Per i privati, aggiunge, “diamo la possibilita’ alle aziende di anticipare il ritiro dei dipendenti fino a tre anni rispetto ai 62 fissati da Quota 100, attraverso il ricorso ai fondi bilaterali di solidarieta’. Ma a condizione che per ogni uscita ci sia una nuova assunzione”. In merito ai tempi del decreto, “forse potremmo fare in tempo gia’ per il Consiglio dei ministri dell’11 gennaio. Non credo che andremo comunque oltre meta’ mese”, dichiara il sottosegretario.

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Nel testo “sara’ scritto che dal primo gennaio del 2019 si potra’ andare in pensione con 42 anni e 10 mesi a prescindere dall’eta’”, mentre “le donne nate nel 1958 e 1959 potranno lasciare il lavoro con 35 anni di contributi con il ricalcolo contributivo della pensione”. Sul vertice dell’Inps, che vede il mandato di Tito Boeri prossimo alla scadenza, “stiamo pensando a un cambio della governance con una reintroduzione dei cda. Io credo che in queste situazioni sia meglio accelerare il ricambio che ricorrere a delle proroghe”, conclude il sottosegretario.

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