Fondi Lega, al vaglio pm rogatoria in Russia. Bongiorno, Savoini parlava di Salvini non a suo conto

Fondi Lega, al vaglio pm rogatoria in Russia. Bongiorno, Savoini parlava di Salvini non a suo conto
Giulia Bongiorno in una foto d'archivio © ANSA
13 luglio 2019

La Procura di Milano sta valutando di avviare una rogatoria in Russia nell’ambito dell’indagine per corruzione internazionale in cui e’ indagato Gianluca Savoini, il leghista presidente dell’associazione LombardiaRussia, in seguito a una registrazione audio, acquisita agli atti, nella quale si fa riferimento ad una presunta trattativa con alcuni russi per far arrivare fino a 65 milioni di dollari alla Lega con un affare sul petrolio.

Da quanto si e’ saputo i pm titolari dell’inchiesta stanno vagliando l’avvio di una rogatoria per far luce sui flussi finanziari e per capire se quindi ci sia stato davvero trasferimento di fondi neri in seguito alla compravendita ‘con sconto’ di petrolio, di cui si parla nella riunione all’Hotel Metropol di Mosca. Riunione di cui c’e’ la ‘radiocronaca’ in una registrazione nella quale si sente uno dei due italiani, oltre a Savoini, presenti (sono in fase di identificazione) dire ai tre interlocutori russi che il 4% di sconto “per noi e’ sufficiente”, percentuale che corrisponderebbe a 65 milioni. “Ho letto per intero la trascrizione di questo famoso dialogo, e’ una trappola: se non c’e’ un’indagine in corso e uno dei presenti registra un altro e’ un trappola; a parte cio’ si parlava in modo vago e generico”, afferma il ministro della P.a, Giulia Bongiorno, parlando dei presunti finanziamenti russi alla Lega.

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“Savoini parlava di Salvini non su mandato di Salvini, nell’interesse di Salvini”, spiega il ministro. Bongiorno dice di aver parlato con il vicepremier Matteo Salvini che sul caso si e’ mostrato “incredulo”, visto che si starebbe creando “un maxi-giallo ma sulla base di cosa?”. Quindi ribadisce: “A mio avviso fino a che non individuiamo un collegamento di mandato non lo reputo un caso politico suscettibile di interesse, e’ una trascrizione di un dialogo che non e’ nemmeno un accordo”. Secondo la registrazione (base di partenza dell’indagine e che i pm hanno acquisito prima che venisse pubblicato su BuzzFeed e dopo alcuni articoli de ‘l’Espresso’ sul caso dello scorso febbraio), una parte del prezzo della compravendita di petrolio tra una societa’ italiana che doveva comprare (nella registrazione si parla dell’Eni, che ha smentito) e una societa’ russa che vendeva, sarebbe dovuta arrivare alla Lega per finanziare la “campagna elettorale”.

Inoltre, uno degli italiani spiegava anche che sarebbe stato necessario “coinvolgere” le banche per le transazioni e citava “Banca Intesa Russia”. Su questo punto il presidente di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros-Pietro ha affermato che “non c’e’ alcuna evidenza di un coinvolgimento del gruppo”. Intanto, si e’ tenuto un vertice tra gli inquirenti e gli investigatori del Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza che conduce l’indagine anche in vista della futura attivita’ istruttoria. Gia’ per la prossima settimana sono previste audizioni e non e’ esclusa l’acquisizione di documentazione. Infine, Claudia Eccher, legale del vice premier e della Lega, riferendosi al caso, ha affermato che “Matteo Salvini e il movimento che rappresenta verranno tutelati in tutte le sedi”. E quindi si puo’ pensare, in relazione al procedimento penale milanese, o ad una eventuale costituzione di parte civile, qualora ci dovesse essere un processo in cui la Lega o il suo leader risultino parti offese, oppure a una richiesta di danni in sede civile.

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