Giustizia, frizione tra Albamonte e M5S su politici indagati

Giustizia, frizione tra Albamonte e M5S su politici indagati
Il presidente dell'Anm, Eugenio Albamonte,
21 ottobre 2017

“Il Movimento Cinque Stelle ha avuto un’evoluzione per cui prima di chiedere le dimissioni di un politico adesso non basta più il semplice avviso di garanzia, ma ci vuole almeno la condanna in primo grado. Ma, secondo me, passare a fasi di giudizio sempre più avanzate non vuol dire cambiare la propria etica ma rendersi conto che non poteva essere la notizia di reato il parametro per giudicare”. Così il presidente dell’Anm, Eugenio Albamonte, in uno scambio di battute col parlamentare M5S Alfonso Bonafede. “La notizia di reato è un atto dovuto e non può essere sufficiente per chiedere dimissioni, ma, in generale, si potrebbe dire lo stesso anche per il rinvio a giudizio”, ha aggiunto Albamonte, dal palco del congresso nazionale dell’Anm in corso a Siena.

Bonafede ha replicato: “da parte nostra non c’è stata alcuna evoluzione etica. Noi a un certo punto abbiamo messo nero su bianco una nostra idea che è quella per cui, prima di una condanna di primo grado, una forza politica deve prendere atto della gravità dei fatti e di quello che emerge dalle indagini. Resta il fatto che dopo una condanna in primo grado per truffa non affiderei mai a una persona la gestione delle casse dello Stato. Certo, non si può aspettare il terzo grado di giudizio come dicono tutte le altre forze politiche”, ha concluso Bonafede.

Leggi anche:
Israele piazza i tank al valico per Rafah. Il premier Netanyahu pronto all'invasione
Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it


Commenti