La tela di Berlusconi per riprendersi il centro. Guerra in Ap

La tela di Berlusconi per riprendersi il centro. Guerra in Ap
Il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi
17 settembre 2017

Forza Italia mostra il suo volto moderato a Fiuggi dove da anni Tajani organizza la sua convention legata al Ppe. “L’Italia e l’Europa che vogliamo”, il titolo della kermesse. “L’Europa e’ nel dna del centrodestra”, ha detto ieri mattina il presidente del Parlamento europeo. Atteso l’arrivo di Berlusconi pronto a lanciare la campagna elettorale per la Sicilia e per le Politiche. “Ha gia’ vinto, sara’ il prossimo premier”, dice Brunetta. Il Cavaliere, alla presenza di tutto lo stato maggiore azzurro, oggi parlera’ di Ue, convinto che anche grazie all’appartenenza al Ppe, e magari alla vittoria della Merkel in Germania, possa riavere al piu’ presto quella operativita’ negatagli dalla legge Severino. Inutile dire che sara’ quella la sua battaglia piu’ importante, potersi candidare (anche con ‘riserva’) per poter tornare in Parlamento. “La Corte di Strasburgo riconoscera’ l’errore”, prevede Tajani. L’ex presidente del Consiglio si rivolgera’ ai fedelissimi in platea, a chi e’ rimasto al suo fianco in questi anni, ma allo stesso tempo sta lavorando per allargare la ‘famiglia’ della coalizione. Puntando al centro, per rilanciare la guida moderata di FI. Strategia in vista della prossima legislatura: qualora FI e Pd dovessero in qualche modo equivalersi sara’ decisivo – questo il ragionamento – avere una componente da bilanciare alla destra, una nuova formazione che abbia – spiega uno dei promotori del progetto – “un cuore pulsante e non sia costituita solo in laboratorio”.

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Nei prossimi giorni partira’ il tavolo del coordinamento della ‘quarta gamba’ del centrodestra. Costa, Quagliariello, Cesa, Parisi tra gli interessati. E anche Fitto. La linea di demarcazione e’ la Sicilia: Alfano e Casini hanno scelto di allearsi con il centrosinistra, ma gli altri esponenti centristi che speravano in un polo autonomo sono tutti a caccia di una collocazione e il comune sostegno a Musumeci potra’ fare da apripista ad un’operazione in chiave nazionale. Ap intanto e’ in continua fibrillazione: Alfano non intende discostarsi dall’area di centro, ha spiegato che l’accordo con i dem in Sicilia e’ un fatto locale. Ma mercoledi’ c’e’ stata una riunione dei parlamentari lombardi – presenti i tre senatori, i quattro deputati e tutti gli assessori e i consiglieri regionali – con Lupi che potrebbe, magari gia’ alla direzione di Ap convocata per il 26 settembre, ‘sfidare’ la linea del ministro degli Esteri per riportare il partito nell’alveo del centrodestra. In questi giorni, spiegano fonti parlamentari, si e’ anche discusso dell’idea di assegnare a Lupi il ruolo di coordinatore nazionale di Ap. Tra due giorni e’ previsto un altro incontro tra i malpancisti che non hanno digerito l’asse con i dem in Sicilia e che sono pronti allo strappo sottoscrivendo un documento politico.

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“Entro lunedi’ o si cambia linea oppure c’e’ la spaccatura. O si modifica la posizione siciliana oppure ce ne andiamo”, il segnale lanciato. Il Cavaliere non vuole sentir parlare di Alfano ma riabbraccerebbe gli altri che hanno lasciato la casa madre. Compreso Verdini con il quale e’ tornato a sentirsi assiduamente al telefono. Diversi i colloqui telefonici ad agosto e settembre tra i due con l’ex premier che – riferiscono fonti ben informate – avrebbe perfino ventilato al suo interlocutore l’idea di riassegnargli un ruolo operativo, in caso di un suo ritorno. “E’ una persona affidabile, trasparente e coerente, ci siamo lasciati benissimo e potremmo anche ritrovarci”, ripete del resto l’ex presidente del Consiglio in ogni suo incontro ad Arcore. Berlusconi nei giorni scorsi ha visto a villa San Martino anche il segretario di Scelta civica, Zanetti. Per parlare di Sicilia e di programmi ma anche per invitarlo a far parte del progetto della quarta gamba del centrodestra alle Politiche. L’ex premier attende di capire quale sara’ la legge elettorale con il ‘Rosatellum’ che non e’ piu’ considerato in casa azzurra un tabu’. Poca la voglia di lista unica. Ma l’argomento del sistema di voto non sara’ nel menu’ dell’intervento del Cavaliere. Oggi l’ex premier rilancera’ la sua leadership e la sua sfida a tutti gli estremismi.

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