L’assessore Bonafede, “pagata 5440 euro. Meno di commesso”

26 febbraio 2014

Si ritorna a parlare di costi della politica e di compensi a deputati e assessori. “E’ un paradosso che un assessore regionale guadagni meno del suo capo di gabinetto, meno di un deputato e, in certi casi, perfino di un commesso? Eppure e’ cosi'”. E’ l’assessore al Lavoro della Regione siciliana, Ester Bonafede, parlando ai giornalisti nel corso di una pausa d’Aula. Ogetto della conversazione gli effetti della delibera applicativa della spending review in vigore dal primo gennaio. La Bonafede spiega: “Oltre ai tagli orizzontali, gli assessori subiscono la tassazione dell’unica indennita’ percepita per intero. Cosi’ per quanto mi riguarda, il mio personale stipendio netto, con la tassazione al 44%, e’ di 5.440 euro mensili. Meno di quanto percepisca il mio capo di gabinetto o un semplice deputato, che non ha lo stesso carico di responsabilità di un componente del governo”. Tiene a precisare, in ogni caso, “che le mie dichiarazioni non vogliono sminuire il ruolo e l’importanza del lavoro svolto dell’apparato amministrativo e sicuramente non si vuole innescare una polemica su una riforma che nasce dalla volonta’ dell’Aula, ma semplicemente sottolineare che c’e’ una dissacrazione del ruolo del politico, e che non e’ attraverso la demagogia e la dissoluzione del ruolo ontologico della politica, che si ricongiunge il legame tra la questa e cittadino”. Detto tutto ciò: “A prescindere dal riconoscimento economico ridotto, io e la Giunta continueremo a svolgere il nostro lavoro con la stessa dedizione e lo stesso entusiasmo”.

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