Legittima difesa: il passo indietro del M5, ritirati gli emendamenti

Legittima difesa: il passo indietro del M5, ritirati gli emendamenti
17 ottobre 2018

Sei giorni. Tanto sono sopravvissuti i tre emendamenti del Movimento 5 stelle al testo base sulla legittima difesa. Presentati mercoledi’ scorso con l’obiettivo di ‘attenuare’ la portata delle norme leghiste, sono stati ritirati ieri prima che il governo procedesse ad esprimere il parere sulle proposte di modifica. Parere che, per la Lega, sarebbe stato negativo. E anche se dalla maggioranza e dallo stesso governo si affrettano a garantire che “non c’e’ nessuna tensione”, resta la differente impostazione dei due alleati: per i leghisti la legittima difesa deve essere “sempre presunta”, anche quando chi reagisce lo fa perche’ si trova in uno stato di “grave turbamento”.

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Di tutt’altro avviso i pentastellati che, pur favorevoli a rivedere le attuali norme sulla legittima difesa, preferirebbero un intervento meno incisivo. E di fatti, i tre emendamenti dei 5 stelle miravano proprio a ridurre le ipotesi di non punibilita’: innanzitutto eliminando il grave turbamento. In secondo luogo, prevedendo che per reagire sotto l’ombrello della legittima difesa sia necessaria una minaccia specifica alla persona. Insomma, i 5 stelle hanno tentato di trovare un punto di caduta, ma si sono trovati di fronte il muro leghista. Del resto, spiegano fonti di maggioranza, la Lega non ha nessuna intenzione di ridimensionare uno dei suoi cavalli di battaglia.

E cosi’, dopo una riunione al ministero della Giustizia (presenti il Guardasigilli Bonafede, i sottosegretari Ferraresi, Morrone, Molteni e il presidente della commissione del Senato Ostellari) le modifiche grilline vengono tolte dal tavolo e da oggi la commissione avviera’ l’esame degli emendamenti, con l’obiettivo di arrivare al via libera della legge “entro Natale”, spiega il sottosegretario leghista Jacopo Morrone. “La verita’ e’ che il confronto c’e’ sempre: Movimento 5 stelle e Lega hanno storie e percorsi differenti, ma sono due forze politiche determinate a mantenere gli impegni presi con i cittadini nel contratto di governo”, spiega su facebook Alfonso Bonafede, che tiene a smentire gli attriti fra alleati: “Da giorni i giornali riportano quotidianamente tensioni fra il Movimento 5 Stelle e la Lega. Non c’e’ provvedimento, esternazione di uno o dell’altro, che non venga strumentalizzata con retroscena per metterci contro”.

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E’ proprio il Guardasigilli a riferire del vertice che si e’ svolto in via Arenula, postando una foto dei partecipanti alla riunione. Poco prima, al termine dei lavori della commissione, il sottosegretario leghista Marrone – tra i partecipanti alla riunione – garantiva: “Nessuna tensione con i 5 stelle”. Sugli emendamenti “siamo stati convincenti. E’ una legge che serve a tutti questa. Si lavora nella piena collaborazione con il ministro Bonafede”. Per il Pd, il ritiro degli emendamenti fa parte di undo ut des tra M5s e Lega: “i 5 stelle hanno incassato al Senato il taglio dei vitalizi con uno scambio di favori con la Lega. Il Consiglio di presidenza ha approvato il taglio dei vitalizi e, poche ore dopo, gli esponenti pentastellati in commissione Giustizia hanno ritirato gli emendamenti al testo base sulla legittima difesa. Nulla di nuovo visto che alla Camera il voto era stato frutto di uno scambio sulla reintroduzione dei voucher”, accusa Alessia Rotta.

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