L’uragano Katharina scuote la Baviera, Verdi secondo partito. Crollano alleati della Merkel

14 ottobre 2018

La Baviera cambia volto, per sempre. Le prime proiezioni ufficiali per le elezioni del rinnovo del Landtag, a urne appena chiuse ci consegnano un panorama politico radicalmente mutato, innescando un’onda lunga che potrebbe rapidamente impattare anche su Berlino: confermato il crollo verticale della Csu (Unione cristiano-sociale, il partito “fratello” della Cdu di Angela Merkel) che qui governa ininterrottamente dal 1962 e che ora, con il governatore Markus Soeder, si ferma al 37,4% dei voti, perdendo oltre 10 punti rispetto al 2013, quando si assicuro’ la maggioranza assoluta. Precipita, nella proiezione Forschunsgruppe Wahlen per la Zdf, anche l’Spd attestandosi al 9,5% e dunque dimezzando la propria presenza nel parlamento regionale.

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Ma le novita’ non si fermano qui: le proiezioni sembrano confermare la grande ascesa dei Verdi, che con il 17,8% dei consensi conquistano la palma di seconda forza politica del piu’ ricco Land del Paese configurandosi come la forza cruciale intorno alla quale probabilmente si articolera’ qualsivoglia trattativa per la formazione di un nuovo governo. D’altra parte, con un risultato del 10,5%, entra per la prima volta nel parlamento del “Freistaat” l’Afd, che tuttavia rimane sotto le aspettative: il partito dell’ultradestra sicuramente sperava in un’affermazione piu’ netta, che in qualche modo sembra essersi bloccato.

Sempre stando a questi primi dati, la Linke – il partito della sinistra – manca l’ingresso nel Landestag fermandosi sotto la soglia del 5% dei voti al 3,5% dei voti, barriera superata invece per un soffio dai liberali dell’Fdp, che ragionevolmente aspireranno ad un accordo con la Csu. Buona affermazione dei Freie Waehler (i “liberi elettori” che partecipano alle elezioni pur non configurandosi come partito vero e proprio), che con l’11,7% dei consensi rappresenteranno con grande probabilita’ uno degli aghi della bilancia di questa difficile partita bavarese. Ultimi la Linke ed i liberali dell’Fdp, rispettivamente al 3,1 ed al 5%.  Significativo anche il netto aumento dell’affluenza: fino alle 16 a Monaco si era recato alle urne il 62,2% degli elettori. Cinque anni fa si era trattato del 55,1%.

Gli scenari

Le varie segreterie (per la prima volta ci saranno sei partiti nel parlamento bavarese) si sono date appuntamenti per domattina, ma ovviamente i Verdi hanno gia’ offerto la loro disponibilita’ a trattare, contando anche in questo sul favore degli elettori: secondo i sondaggi, la maggioranza dei bavaresi preferisce un patto Csu-Verdi ad un’alleanza con i Freie Waehler, che esprimono tendenze popola-conservatrici e spesso su posizioni critiche nei confronti della Csu, ma da destra. “Noi interpretiamo questo voto come un incarico a cambiare”, ha infatti detto il leader dei Verdi Robert Habeck a urne ancora calde. “Che serata”, esclama la co-leader Annalena Baerbock. Per loro e’ chiaro: i bavaresi hanno votato per una societa’ piu’ aperta, piu’ moderna, inclusiva. Per questo il partito ecologista si presenta come il “nuovo centro”, capace di interpretare il futuro in modo piu’ dinamico anche in tema migranti, laddove la Spd a molti osservatori e’ parsa troppo schiacciata sulle dinamiche della Grosse Koalition, a discapito di una propria identita’ netta e capace di interpretare il malessere di ampi strati della societa’.

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Come prevedibile, sulla leader socialdemocratica Andrea Nahles in queste ore e’ cresciuta immensamente la pressione, cosi’ come sulla Grosse Koalition nel suo insieme. Il suo vice, Ralf Stegner, ha ammesso che quello di oggi e’ stato “un rumoroso schiaffo” dato dai cittadini alla Spd. “A Berlino sono necessari grandi cambiamenti”, ha aggiunto, altrimenti la coalizione guidata da Frau Merkel “non avra’ piu’ sussistenza”. Nahles medesima ha promesso “un’attenta analisi a tutti i livelli”, aggiungendo che “la cattiva performance della Grosse Koalition” rappresenta una delle ragioni del crollo del partito che fu di Brandt e di Schmidt. “E’ chiaro che ora qualcosa debba cambiare”, ha aggiunto Nahles. Il clima e’ arroventato, tanto che non sorprende che la candidata di punta dei socialdemocratici in Baviera, Natascha Kohnen, non escluda le proprie dimissioni. “Dopo questa sconfitta dobbiamo parlare di tutto: e per tutto intendo tutto”, ha aggiunto, spiegando che e’ necessario “ricostruire la fiducia nella socialdemocrazia” ma che questa “non sara’ una strada facile da percorrere”.

Gli altri due grandi sconfitti della giornata sono ovviamente il governatore Markus Soeder e il presidente del suo partito, il ministro degli Interni Horst Seehofer, che tante turbolenze ha causato in seno alla Grosse Koalition negli scorsi mesi, a partire dalle tensioni sul tema migranti. “E’ stato un giorno doloroso”, ha detto Soeder davanti alle telecamere, pur ribadendo che la Csu ha avuto “un chiaro incarico a governare” . Seehofer da parte sua fa capire di essere disponibile a “discutere” del proprio futuro: “Ovviamente come presidente del partito sono corresponsabile di questo risultato elettorale. Anche se per la sconfitta ci sono molte cause, a Berlino come a Monaco”. Come sempre in questi casi, fa rumore il silenzio di Angela Merkel. Dopo soli sette mesi dalla sua rielezione alla cancelleria, lei e la sua coalizione si trovano di nuovo nell’occhio del ciclone. Anche se le tensioni tra Cdu e Csu non dovessero esplodere subito, anche se Seehofer riuscisse a mantenere il suo posto nel governo, anche se le grida dell’Afd si facessero meno rumorose (ancora oggi la leader Alice Weidel ha ribadito il suo “basta con Merkel”) la svolta bavarese e’ un materiale altamente infiammabile per i sempre piu’ fragili equilibri di Berlino.

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Dall’Italia il voto e’ visto con sfumature diverse. M5s e Lega esultano. “A maggio l’Europa cambiera’ volto! Vi ho sempre detto che stava per arrivare un terremoto politico anche in Europa. Il voto in Baviera e’ solo un anticipo di quello che succedera’”, ha commentato il leader pentastellato, Luigi Di Maio. Sulla stessa linea Matteo Salvini: “In Baviera ha vinto il cambiamento e ha perso l’Unione Europea, il vecchio sistema che malgoverna da sempre a Bruxelles. Sconfitta storica per democristiani e socialisti, mentre entrano in tanti, e per la prima volta nel Parlamento Regionale, gli amici di Afd. La segretaria di Possibile, Beatrice Brignone, punta sul binomio “donna e verde”: “E’ questo il futuro dell’Europa, come racconta il voto in Baviera. La crescita esponenziale dei Verdi e’ un dato politico positivo e incoraggiante dopo settimane di narrazione sulle paure provenienti dalla regione piu’ ricca della Germania. Gli elettori hanno premiato chi vuole dare coraggio invece che instillare paura”.

Le reazioni

SALVINI “In Baviera ha vinto il cambiamento e ha perso l’Unione europea, il vecchio sistema che malgoverna da sempre a Bruxelles”. Lo dichiara in una nota il leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini. “Sconfitta storica per democristiani e socialisti, mentre entrano in tanti, e per la prima volta nel Parlamento regionale, gli amici di Afd. Arrivederci Merkel, Schultz e Juncker”, aggiunge.

DI MAIO “A maggio l’Europa cambiera’ volto! Vi ho sempre detto che stava per arrivare un terremoto politico anche in Europa. Il voto in Baviera e’ solo un anticipo di quello che succedera’”. Lo scrive su Facebook il leader M5s Luigi Di Maio commentando il voto in Baviera. “L’Italia, ora possiamo dirlo, e’ precursore dell’Europa che cambia. Cosi’ come abbiamo contribuito a fondarla, saremo protagonisti nel rifondarla. Sara’ la fine dell’austerita’ e l’inizio della solidarieta’. Sta per arrivare la Manovra del Popolo anche a livello europeo”.

GENTILONI “Comunque bello vedere i Verdi prendere quasi il doppio dei voti della destra sovranista. Un messaggio anche per noi”. Lo scrive su Twitter l’ex premier Paolo Gentiloni, commentando le proiezioni sul voto in Baviera.

L’uragano verde Katharina

L’exploit dei Verdi in Baviera ha il volto della 33enne Katharina Schulze, che guida il partito nel Land insieme al 40enne Ludwig Hartmann ed e’ capogruppo al Parlamento regionale. Maratoneta dei comizi, e’ stata votata miglior oratrice di questa tornata elettorale bavarese. “Salvare il mondo pragmaticamente, un passo alla volta”, e’ il suo motto. Fa parte della corrente centrista dei Gruenen, sostiene la difesa della qualita’ dell’aria e l’agricoltura sostenibile ma e’ una verde atipica, visto che tra le sue priorita’ c’e’ quella di portare piu’ poliziotti nelle strade (e meno alle frontiere). Sull’immigrazione, la sua linea e’ che serve una politica in grado di guidarla e non solo di amministrarla. Originaria di Friburgo, nel Baden-Wuerttemberg, alla politica e’ approdata dopo studi di psicologia, stregata da Barack Obama. Era stata la portavoce del movimento contro la candidatura di Monaco di Baviera per i Giochi invernali del 2022, poi saltata. “Molti desiderano una nuova casa politica”, ha osservato in un’intervista, “sentono che le cose stanno cambiando e che il vecchio modo di fare politica e’ superato”.

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