Papa: “Su Regeni preoccupato e mi sono mosso”. Silenzio da Il Cairo

Papa: “Su Regeni preoccupato e mi sono mosso”. Silenzio da Il Cairo
30 aprile 2017

“Su Regeni sono preoccupato. E mi sono mosso”. Papa Francesco ha usato queste precise parole rispondendo nel volo dal Cairo a una domanda sul dramma di Giulio Regeni, il giovane ricercatore italiano sequestrato, torturato e ucciso al Cairo, per il quale l’Italia intera chiede giustizia e i cui genitori avevano domandato pubblicamente al Papa di parlare nel viaggio del caso di loro figlio, per fare pressioni sul regime egiziano, perche’ si possa finalmente conoscere la verita’. Dagli ambienti della presidenza egiziana e’ stato fatto trapelare che questo tema non era tra gli argomenti del colloquio di venerdì con Al-Sisi. E Francesco non ha chiarito questo particolare, affermando pero’ di non aver fatto cadere quanto gli e’ stato chiesto dalla famiglia Regeni. “Posso dire che dalla Santa Sede mi sono mosso, perche’ i genitori lo chiedevano. La Santa Sede si e’ mossa, non diro’ come”, ha scandito rispondendo ai giornalisti che lo hanno seguito al Cairo. “Generalmente – ha poi spiegato – il dialogo privato con un capo di Stato rimane privato a meno che non diciamo ‘questo lo rendiamo pubblico’. Ma se non lo diciamo rimane privato. E se e’ privato, per rispetto si deve mantenere la riservatezza”.

In tema di diritti umani in Egitto, il Papa ha risposto anche ad un’altra domanda chiarendo un passaggio del discorso di venerdì con Al-Azhar, per spiegare di non aver mai inteso dire che in cambio di pace e pane si debba rinunciare a qualche diritto. “Le mie parole – ha precisato – si devono interpretare letteralmente: io ho parlato di tutti i valori come valori in se stessi”. Una formula che il Papa ha utilizzato per sottolineare di considerarli tutti irrinunciabili: pace, pane e diritti. “Bisogna difendere – ha chiarito – pace e uguaglianza dei cittadini, di qualunque fede. Se un governante difende uno solo di questi valori, io lo riconosco, ma non significa che penso si debba rinunciare agli altri. Nei 18 viaggi che ho fatto, altre volte mi sono sentito dire: ‘ma il Papa appoggia quello?’, intendendo che alcuni valori non erano rispettati perche’ ogni governo ha le sue debolezze. Ma sulla politica interna io non mi immischio, io parlo dei valori e li ribadisco, poi ognuno trae le sue conseguenze”. Parlando dell’Egitto, Francesco ha infine ammesso che avrebbe voluto ammirare le Piramidi, ma non gli e’ stato possibile “in 27 ore di permanenza. Ma i miei due assistenti – ha confidato con qualche rimpianto – ci sono andati alle 6 del mattino. Mi sarebbe piaciuto andare con loro”.

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