Primi debutti al Senato, le matricole superano i big

Primi debutti al Senato, le matricole superano i big
19 marzo 2018

Matteo Renzi e Matteo Salvini non si sono ancora visti, ma per registrarsi c’e’ tempo fino a sabato pomeriggio. Le prime ad adempiere alle formalita’ di rito sono state due donne, Valeria Fedeli e Paola Binetti, emozionate come le ‘matricole’ che le hanno seguite. In Senato la XVIII legislatura e’ gia’ iniziata, almeno per quanto riguarda il disbrigo delle questioni burocratiche per la registrazione degli eletti. I neo senatori (ma anche i politici di lungo corso, anche se volti noti oggi se ne sono visti pochi) sono stati accolti sul portone principale di Palazzo Madama dagli assistenti parlamentari che li hanno poi accompagnati nella Sala Nassiriya dove hanno compilato una serie di moduli con le generalita’ e altre informazioni. A ognuno di loro (prima dell’appuntamento con il fotografo per l’istantanea che sara’ pubblicata sui documenti, sul sito istituzionale e sulla Navicella) e’ stata consegnata una busta con le carte necessarie per ottenere il passaporto da parlamentare, il permesso per accedere con l’automobile alla Ztl del centro storico di Roma, una piantina del Senato (fondamentale per non perdersi tra i corridoi, i saloni, le commissioni e gli uffici dei Gruppi), una copia dei Tratti europei, una della Costituzione e una del regolamento del Senato. Nel kit anche una pennetta Usb con tutti i documenti in formato elettronico e un vademecum del Palazzo.

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I senatori del Movimento 5 stelle sono stati quelli piu’ presenti, anche perche’ in molti hanno approfittato della riunione che hanno avuto nella tarda mattina con Luigi Di Maio. Tra i ‘big’ della politica Emma Bonino e Vasco Errani – che hanno preferito evitare i giornalisti – e Matteo Richetti, che invece alle domande ha risposto dicendo che arrivare in Parlamento “e’ sempre un fatto emozionante e importante per chi da’ valore alle istituzioni”. Tra i nuovi arrivati nessuno nasconde l’emozione del debutto e almeno per un giorno l’elezione del presidente del Senato e della Camera, cosi’ come la formazione del governo, restano a margine. Tra le new entry c’e’ chi racconta il percorso che lo ha portato alla discesa in campo. Andrea Cangini, eletto nelle Marche con Forza Italia ed ex direttore del Resto del Carlino, ammette ad esempio di non aver mai pensato di fare politica attiva fino a pochi mesi fa. “Quando Berlusconi mi ha prospettato questa possibilita’ – spiega – ho risposto ‘no grazie’. Poi ho deciso di dire di si’ perche’ penso che l’Italia stia attraversando un momento delicatissimo e perche’ credo che chiunque abbia un minimo di competenze e di capacita’ politica abbia il dovere morale di metterle a frutto”. Luisa Angrisani, maestra a Sarno in provincia di Salerno ed eletta con il Movimento 5 stelle, dice di essersi messa in gioco “per favorire un cambiamento del Paese, che ne ha tanto bisogno. Siamo una squadra pronta a governare e a lavorare”.

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Il primo problema (personale) da affrontare e’ quello di trovare un alloggio a Roma, aggiunge prima di dirsi “dispiaciuta” per aver lasciato i suoi alunni: “Spero pero’ di portare un contributo alla scuola da qui”. In fila tra i debuttanti anche Marco Siclari, il piu’ giovane della pattuglia del centrodestra. Ha 40 anni ed e’ stato eletto nelle fila di Forza Italia a Reggio Calabria: “Ho voglia di fare e di mettermi in gioco”, rivendica. Gregorio De Falco, quello del ‘salga a bordo!’ gridato al comandante Schettino la notte in cui la Costa Concordia centro’ uno scoglio appena fuori l’isola del Giglio, avverte il peso della responsabilita’: “Il compito e’ gravoso e prenderlo con leggerezza sarebbe un atto di supponenza” dice l’ex capitano di fregata. “Abbiamo promesso agli italiani di semplificare la loro vita, le nostre priorita’ sono quelle del programma del Movimento”. Le operazioni di registrazione dei 320 inquilini del Palazzo (207 di prima nomina, 38 ex deputati e 75 gia’ presenti nella passata legislatura, compresi i senatori a vita) continueranno tutta la settimana, dalle 9 alle 20,30 e fino alle 14,30 di sabato. Poi la legislatura, con la seduta di venerdi’ presieduta da Giorgio Napolitano, prendera’ il via.

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