Prove d’intesa Salvini-Berlusconi, Rai ma anche Csm e nomine

Prove d’intesa Salvini-Berlusconi, Rai ma anche Csm e nomine
L'ex premier, Silvio Berlusconi (s) e il leader della Lega, Matteo Salvini
14 settembre 2018

Innanzitutto l’accordo sulla presidenza Rai a Marcello Foa e a cascata sulle nomine di viale Mazzini. E insieme quello sull’alleanza di centrodestra alle Regionali. E poi, “se il clima sarà quello giusto”, anche altro: “Csm, partecipate…”. Da Forza Italia inquadrano così l’incontro faccia a faccia che Matteo Salvini e Silvio Berlusconi dovrebbero avere – salvo sorprese – domenica a pranzo. La partita del Milan sullo sfondo, i due leader del centrodestra ripartiranno dalla Rai per provare a rilanciare l’alleanza.

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A cominciare da quel “riconoscimento politico” di Forza Italia come alleato paritetico, che dovrà essere visibile nella scelta dei candidati per le Regionali: “I nomi e le Regioni importano poco, quel che conta è che due candidati governatori su 4 siano di Fi”, dicono gli azzurri. Ma su questo, ovvero Rai e Regionali, l’accordo praticamente viene già dato per fatto, sia dai forzisti che dal Carroccio. Sarà tutto il resto a chiarire la portata del riavvicinamento tra Berlusconi e Salvini, se questo si sostanzierà – in vista della prossima manovra di bilancio – in un gioco di sponda per spostare il più possibile verso il programma del centrodestra la politica economica del governo giallo-verde. Forse anche per questo l’annuncio di un’intesa tra Lega e Fi è stato salutato da un’intervista di Vito Crimi che – dal suo ruolo di sottosegretario all’Editoria – annuncia “pacchia finita” per Berlusconi e Mediaset.

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Ma l’attacco di Crimi viene ridimensionato dai leghisti: “C’è una parte del M5s che soffre il protagonismo della Lega, e cerca di riaffermare alcuni temi a loro cari”. Temi che però “non sono nel contratto di governo”. Anzi, la nuova Rai che immaginano gli uomini di Salvini è “votata al servizio pubblico, ad un ruolo educativo”, in un rapporto “non di concorrenza selvaggia con il privato”. Il tutto dovrebbe essere appunto sancito nell’incontro di domenica: presidenza Rai a Foa, regioni equamente distribuite, e soprattutto “ricostruire un metodo per parlarsi”, spiegano da Fi. Con ricadute che potrebbero appunto riguardare, spiegano dallo staff di Berlusconi, “alcune commissioni Bicamerali, la vice presidenza del Csm, i cda delle partecipate”.

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