Rai profana tomba del Duce. Alessandra Mussolini: “È una provocazione. La pagheranno”

Rai profana tomba del Duce. Alessandra Mussolini: “È una provocazione. La pagheranno”
L'europarlamentare, Alessandra Mussolini
12 dicembre 2017

“Un fatto gravissimo”, sbotta Alessandra Mussolini. Sul banco degli imputati l’europarlamentare di Forza Italia mette la trasmissione televisiva della Rai Agorà, rea di aver fatto delle “riprese senza autorizzazione in quanto si tratta di una cripta, privata”. Ma la Mussolini se la prende anche con il sindaco di Predappio, esponente Pd, Giorgio Frassinetti, e con Miro Gori, presidente dell’Anpi provinciale Forlì-Cesena. Il servizio televisivo è stato realizzato proprio a Predappio, paese natale del Duce. Negli ultimi anni, nella cittadina in provincia di Forlì, è maturata l’idea di costruire, in un edificio monumentale di notevole valore simbolico come l’ex Casa del Fascio e dell’Ospitalità un grande centro internazionale di ricerca storica, voluto dallo stesso primo cittadino, rivolto allo studio e alla diffusione della conoscenza sulle dittature e sui totalitarismi che hanno caratterizzato il Novecento, all’interno del quale troverà spazio anche un’esposizione storica sul fascismo. Ovviamente l’Associazione nazionale partigiani italiani non ne vuol sentir parlare mentre per il sindaco del Partito democratico “s’ha da fare”.

Onorevole Mussolini, cos’è che l’ha infastidita di più? 

“È stato un fatto gravissimo. Il programma Agorà ha realizzato una trasmissione televisiva del servizio pubblico, senza alcuna autorizzazione da parte della famiglia Mussolini, nella cripta dove c’è seppellito non solo mio nonno Benito, ma anche mio padre Romano, Anna Maria, i miei zii Bruno, nonna Rachele…”.

Dicono che il sindaco di Predappio abbia dato l’autorizzazione. 

“Ma il sindaco non è la famiglia, la cripta è privata, è nostra, è della famiglia Mussolini, dove sono seppelliti i morti. Con il sindaco c’era pure il presidente dell’Anpi Miro Gori che ha insultato i miei parenti. Pensi se io andassi a fare una provocazione di fronte alla tomba di Giacomo Matteotti, un antifascista. Cosa mi direbbero? Questo sindaco è una persona scriteriata perché tu puoi fare tutte le riprese dove vuole lui, nelle proprietà che vuole lui ma non dove sono seppelliti i miei cari, questo non lo consento a nessuno. Per tutta la nostra famiglia il sindaco di Predappio è persona sgradita. Per non parlare del presidente dell’Anpi. Il servizio pubblico che con i fondi dei contribuenti viola un cimitero che dovrebbe essere un luogo sacro. Ma evidentemente alcuni defunti sono sacri e altri no, si possono violare. Sono andati a fare una trasmissione con i fondi pubblici in una tomba privata”.

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Che interpretazione dà all’accaduto? 

“Non c’è alcuna interpretazione da fare. Il fatto è che non possono fare una trasmissione provocatoria in una cripta, dentro, dove sono seppelliti i miei cari, con il sindaco di Predappio e con il presidente dell’Anpi. Che, proprio quest’ultimo, nel corso del servizio televisivo non è andato in altre parti ma è andato solo lì alla cripta. Quindi questa è una provocazione bella e buona e anche violenta, lo facessero davanti ai vivi”.

Prenderete provvedimenti? 

“La famiglia Mussolini ha già dato il mandato al nostro avvocato di denunciare la Rai, il sindaco di Predappio e il presidente dell’Anpi”.

Da un po’ di tempo si respira aria di polemiche post fasciste… 

“Questa non è una polemica. Ripeto, questa è una provocazione bella e buona perché sono andati dentro la tomba. A parte che non possono andarci se non sono autorizzati, perché nessuno può andare a fare delle riprese, tanto meno le foto. Immaginate fare le riprese con le luci, le telecamere, con la gente, con i cavi a parlare dei crimini? Ma io li prendo a calci in c…. Da questo momento in poi è guerra, mi dispiace. Le posso dire una cosa?”.

Prego… 

“È stato tutto fatto a tavolino, quelli della sinistra sono una banda di cialtroni, loro stanno facendo questa campagna di odio e di violenza per racimolare qualche voto. Ha capito? Questa è l’ennesima grave provocazione che hanno fatto alla mia famiglia e ai miei defunti”.

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