Revisori dei Conti abbandonano la Appendino

Revisori dei Conti abbandonano la Appendino
Il sindaco di Torino, Chiara Appendino
12 gennaio 2018

Il Collegio dei Revisori dei Conti del Comune di Torino ha rassegnato “le proprie irrevocabili dimissioni” in polemica con l’amministrazione Cinquestelle di Chiara Appendino, spiegando che “i noti accadimenti degli ultimi mesi hanno generato difficoltà nello scambio delle comunicazioni ed ostacoli nell’attività di raccordo tra la struttura organizzativa dell’Ente ed il Collegio dei Revisori e tra quest’ultimo e il Consiglio comunale”. In una comunicazione inviata ad Appendino e al presidente del Consiglio comunale Fabio Versaci i revisori Herri Fenoglio, Maria Maddalena De Finis e Nadia Rosso sottolineano anche che “l’assenza di collaborazione con il Collegio dei Revisori e le pressioni ricevute sono state fonte anche di disagi operativi e di incomprensioni”. La decisione arriva al culmine di una serie di frizioni tra il Collegio e l’amministrazione Pentastellata, scaturite dalla vicenda Ream-area ex Westinghouse. La Ream (fondazione Crt) aveva versato nel 2012 una caparra di 5 milioni per acquisire l’area (dove sorgerà un centro congressi), ma se l’aggiudicò però l’anno successivo il gruppo Amteco-Maiora per 19,7 milioni. Il debito per la restituzione della caparra nei confronti della Ream non fu però saldato né iscritto a bilancio. Il Comune di Torino si accordò poi con la fondazione Crt per il pagamento nel 2018. Dopo un esposto delle opposizioni, sulla vicenda la Procura di Torino sta indagando sulle responsabilità di Appendino (per falso in atto pubblico) e sull’assessore comunale al Bilancio Sergio Rolando. A novembre il Collegio dei revisori dei conti aveva ribadito al Comune che il debito di 5 milioni della Città di Torino verso Ream doveva essere riconosciuto e finanziato nel bilancio 2017 “a prescindere dall’effettivo versamento dilazionato concesso per il 2018”.

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Il debito fuori bilancio di 5 milioni di euro nei conti del Comune era già stato certificato a fine aprile dai revisori, nell’integrazione alla loro relazione sul bilancio, al quale in un primo tempo avevano dato parere “favorevole” ma “con riserva”. I revisori avevano poi bocciato il bilancio previsionale 2017-2019 del Comune, dando “parere non favorevole” al documento contabile approvato dalla giunta perché, “sebbene le variazioni proposte lascino invariati gli equilibri di bilancio, di per sé le stesse non attuano e non adempiono ai contenuti previsti nelle riserve e nelle prescrizioni dei pareri espressi” dallo stesso collegio. In quell’occasione i revisori avevano di nuovo sollevato la questione del debito Ream e l’inserimento non corretto nel 2017 di un debito residuo di 313 milioni (ereditato da un passivo di 336 milioni del bilancio 2015 da ripianare in 30 anni con rate da 11,2 milioni). “Siamo sorpresi delle dichiarazioni dei revisori dei conti. La giunta e l`ente che rappresento hanno sempre offerto la massima collaborazione. Prendiamo atto delle dimissioni”. Lo scrive in una nota la sindaca di Torino, Chiara Appendino, commentando le dimissioni irrevocabili presentate dai revisori dei conti del Comune di Torino.

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