Referendum, partigiani italiani confermano No: Renzi e Napolitano poco credibili. Anche Grillo pronto a scendere in piazza per il No

Referendum, partigiani italiani confermano No: Renzi e Napolitano poco credibili. Anche Grillo pronto a scendere in piazza per il No
1 ottobre 2016

L’Anpi, l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, conferma il suo NO al referendum sulle riforme giudicando le posizioni assunte in queste ore a favore della consultazione da Matteo Renzi e Giorgio Napolitano “propagandistiche” e “poco credibili”. Il presidente dell’ANPI Carlo Smuraglia (foto), in un incontro oggi con i giornalisti ha chiesto che la campagna referendaria “si svolga sul merito” e ha contestato il quesito che compare sulla scheda, “molto lungo e complesso” che ha il solo obiettivo di “influenzare gli elettori a favore del SI”. In particolare Smuraglia ha risposto alle posizioni assunte dal presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano e dal premier Matteo Renzi. A Napolitano, che ha sostenuto che “con il SI il Parlamento diventa un luogo degno”, il presidente dell’ANPI ha risposto dicendo di “non condividere queste affermazioni, che lasciano il tempo che trovano. Quello che occorre è cambiare la politica”. Da Renzi invece – che si è detto (parlando della nuova legge elettorale) contrario al meccanismo dei capilista e di essere pronto a cambiarlo – arrivano per Smuraglia solo “dichiarazioni propagandistiche. La sua disponibilità sui capilista è solo uno spot per raccogliere i voti della minoranza Pd”. Smuraglia non ha dubbi, con questo referendum “è in gioco la sovranità e il ruolo dei cittadini. Noi, con orgoglio, abbiamo il dovere di difendere la Costituzione”. Anche per questo il presidente dell’Anpi ha annunciato che oltre alle numerosissime iniziative promosse in sede locale, ci saranno iniziative in dieci città italiane e una, a Roma, di carattere nazionale il 25 novembre, nell’ultima fase della campagna referendaria. Inoltre, il 4 e 5 novembre sarà realizzata una ‘staffetta’ di 24 ore in streaming tra il Sud e il Nord (dalla Sicilia alla Valle d’Aosta) con la partecipazione di associazioni, sindacati, musicisti, registi e studenti.

Sempre sul fronte del No,  Sinistra Italiani ha manifestato a Firenze. A piazza Sant’Ognissanti s’è registrato un applauso in ricordo del presidente emerito Carlo Azeglio Ciampi, scomparso poche settimane fa e fischi, invece, all’indirizzo di Giorgio Napolitano, che anche oggi ha ribadito, pur tra alcune critiche, il suo endorsement alla riforma costituzionale. Un appoggio “incomprensibile” per Nicola Fratoianni, un “protagonismo inusuale” per Nichi Vendola – che è passato a portare un saluto ai compagni – e per la piazza di Sinistra italiana che oggi ha dato vita a una manifestazione per il “No” al referendum costituzionale del 4 dicembre. “Ma noi a Firenze sappiamo bene chi è il premier Renzi, chi è stato da sindaco – attacca Tomaso Montanari, storico dell’arte e consigliere comunale di Si -. E mantiene il difetto di non dire mai le cose per quelle che sono veramente”. “Firenze non è Matteo Renzi”, rilancia il deputato di Si Nicola Fratoianni. La riforma è un’operazione di semplificazione del processo legislativo? Per Sinistra italiana non è affatto così ed è proprio Montanari a srotolare dal palco una bobina lunga quasi due metri: tanto, con la riforma Renzi-Boschi, diventa lungo oltre che “arzigogolato e incomprensibile” il “nuovo” articolo 70 della Costituzione dalle attuali tre righe. Sul palco della manifestazione “Stavolta no” si alternano vari interventi davanti a una platea di poco più di un migliaio di persone. Per la costituzionalista Lorenza Carlassare, una delle prima a firmare il manifesto dei costituzionalisti contro la riforma, si modifica di fatto anche la prima parte della Carta perchè i cittadini non possono più eleggere i senatori, per Nichi Vendola si tratta prima di tutto di una “schifezza”. “Viva la Costituzione scritta con il sangue dei partigiani e non con la saliva dei cortigiani” rilancia Montanari, mentre l’europarlamentare Sergio Cofferati chiama alla testimonianza i militanti: “Dobbiamo fermare il tentativo di peggiorare la Costituzione, noi non abbiamo paura del cambiamento, la demagogia non ci interessa, non facciamoci intimorire, affrontiamo i prossimi due mesi con la voglia di parlare con tutti”. Infine l’appello di Pippo Civati di Possibile che guarda già oltre il 4 dicembre: “Da questa piazza voglio fare un appello accorato, sincero e non malizioso. Scelgo per tutti Pierluigi (Bersani, ndr), vieni con noi, ti stiamo aspettando”. Infine,  Beppe Grillo annuncia che fara’ campagna contro il referendum costituzionale del 4 dicembre. “Ci credo. Ci mancherebbe…”, ha detto.

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