Sicilia, pronti 1800 licenziamenti nella Formazione

Sicilia, pronti 1800 licenziamenti nella Formazione
28 gennaio 2015

di Giuseppe Novelli

“Sono gravissime, e per questo inaccettabili, le dichiarazioni dell’assessore regionale Caruso che ha annunciato altri 1.800 licenziamenti in Sicilia. Sono i lavoratori degli ex Sportelli che fra tre mesi perderanno il posto. E sempre secondo il Governo regionale, in loro sostituzione si potranno fare nuove assunzioni. Avremo così migliaia di cinquantenni disoccupati”.

Lo dicono Claudio Barone, segretario Uil Sicilia, e Giuseppe Raimondi della segreteria regionale de sindacato. “L’assessore Caruso – aggiungono i sindacalisti – oggi non ha proposto alcuna soluzione che possa evitare macelleria sociale accoppiata a una nuova ondata di clientelismo. Anzi, sembra quasi ritenere che il problema non riguardi il Governo regionale. Lo dimostra anche la sua battuta di dubbio gusto: ‘Se lo Stato mette i soldi li assumeremmo anche a vita’. Non è accettabile – concludono Barone e Raimondi – che di fronte al dramma di migliaia di famiglie ci sia questo atteggiamento irresponsabile e insensibile”.

Anche la Cgil isolana scende in campo. “Su quanto annunciato dall’assessore regionale al lavoro cogliamo una prima e pesante contraddizione: si parla di piano per il lavoro e per la lotta alla povertà e contemporaneamente si fa sapere che gli ex sportellisti fra tre mesi potrebbero restare senza lavoro, creando nuovo allarme sociale – afferma Monica Genovese, della segreteria regionale del sindacato della Camusso -. Da un lato si annunciano interventi da venire con effetti da verificare, dall’altro si dice che 1.800 persone, già da troppo tempo appese a un filo, usciranno inderogabilmente e in tempi brevi dal sistema dei finanziamenti pubblici”. Per la sindacalista “non possono essere sempre i lavoratori a pagare”.

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