Soglia 3% al Senato non cambia, scacco matto a Ap e Mdp?

Soglia 3% al Senato non cambia, scacco matto a Ap e Mdp?
Il leader di Alleanza popolare, Angelino Alfano
6 ottobre 2017

Dopo una lunga trattativa, che ha avuto anche momenti di frizione tra Forza Italia e Ap, alla fine i quattro partiti che sostengono il Rosatellum bis hanno deciso di non apportare alcuna modifica al testo base: le soglie restano quelle stabilite, ovvero 3% per i partiti singoli, sia alla Camera che al Senato, e 10% per le coalizioni. Punto nodale, le soglie valgono su base nazionale, sia per palazzo Madama che per Montecitorio. In sostanza, e’ il ragionamento, non solo la norma avrebbe creato piu’ frammentazione, ma avrebbe anche creato incertezza sugli eletti. Soprattutto, viene specificato, rischiava di tramutarsi in un boomerang: benzina sul fuoco degli attacchi del Movimento 5 Stelle. “La soglia del 3% per i singoli partiti al Senato resta su base nazionale”, afferma il capogruppo del Pd, Ettore Rosato. Dunque, nessuna apertura alla richiesta fatta da Ap di prevedere che un partito possa accedere al Senato anche se supera il 3% solo in almeno tre regioni. “Il testo base resta cosi’ come e'”, aggiunge Rosato, ricordando che la norma non era stata chiesta solo da Ap, “c’erano altri partiti che chiedevano quella modifica ma hanno voluto che non gli si indorasse la pillola, evidentemente preferiscono la pillola amara”, lasciando intendere che il riferimento e’ a Mdp.

Intanto, in commissione Affari costituzionali della Camera è stato approvato un emendamento, presentato dal presidente Andrea Mazziotti e riformulato dal relatore Emanuele Fiano, che obbliga i partiti a una maggiore trasparenza. Si tratta di una norma che non sfavorisce in modo tranchant i 5 Stelle, ma comunque li obbliga a dotarsi di una struttura-partito piu’ rigida. Il testo dell’emendamento approvato dispone che i partiti che non hanno uno statuto potranno presentarsi alle elezioni solo se indicano elementi minimi di trasparenza, come il legale rappresentante, il titolare del contrassegno, gli organi del partito, la composizione e le funzioni. Tutto sara’ pubblicato online dal sito del Ministero dell’Interno, insieme al programma elettorale, al nome del capo della forza politica e alle liste presentate. Inoltre, le pluricandidature non saranno più tre ma potranno arrivare a un massimo di cinque.

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