Va subito modificato il codice antimafia

24 maggio 2014

“Non sempre la normativa nazionale antimafia ha creato consenso sociale. Basta saper leggere i numeri sull’utilizzo dei beni o sulla sorte delle aziende confiscate a Cosa nostra o analizzare alcune incongruenze nei Comuni sciolti per mafia.” Lo ha dichiarato il presidente della Commissione regionale Antimafia Nello Musumeci, nel suo intervento conclusivo di al convegno della Scuola superiore della magistratura svoltosi nel Palazzo di Giustizia di Caltanissetta.
Secondo Musumeci occorrerebbe “mettere mano subito ad alcune modifiche del Codice Antimafia, anche alla luce della esperienza maturata in questi due anni di applicazione”. “Troppi lacci e laccioli – ha precisato – troppe lentezze burocratiche, istituzioni che non dialogano tra di loro, scarse tutele per i lavoratori delle aziende confiscate e poche garanzie per i diritti dei terzi in buona fede.”
Il presidente dell’Antimafia regionale ha poi sottolineato come sia prossima ormai la trattazione in aula all’Ars di un ddl per creare un Ufficio speciale che faccia da cerniera tra l’Agenzia nazionale per i beni confiscati ed i soggetti pubblici e privati siciliani destinatari dei beni stessi. “Quando un’azienda sottratta dallo Stato alla mafia è costretta a chiudere ed a licenziare i propri lavoratori, diventa una sconfitta per tutti. Perché la lotta per la legalità non può prescindere dalla costruzione di un diffuso consenso sociale. Con questo obiettivo – ha concluso Musumeci – la commissione regionale Antimafia farà fino in fondo la propria parte.”

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