Veleni e allusioni, Alessandra contro Nunzia. Ed è caos

Veleni e allusioni, Alessandra contro Nunzia. Ed è caos
23 marzo 2015

di Carlantonio Solimene

Tempi duri per Nunzia De Girolamo. Non bastasse l’isolamento nel suo partito, il Nuovo Centrodestra, dopo che Alfano e altri big hanno sconfessato la sua crociata anti-renziana, adesso arrivano anche le pesantissime allusioni di una vecchia collega dell’allora Pdl, Alessandra Mussolini. Che, sabato mattina, nel corso di una convention di Forza Italia a Roma, ci è andata giù in maniera piuttosto pesante: “La De Girolamo non so come sia diventata deputata. Anzi lo so, ma non ve lo dico”. Allusioni piuttosto ardite, al punto da provocare l’immediata reazione solidale dell’intero Ncd e anche di tante deputate di Forza Italia. “Se una donna, con allusioni, offende un’altra donna, offende se stessa. Nunzia De Girolamo fa politica con passione” è la presa di posizione immediata di Angelino Alfano. “Indecente allusione della Mussolini contro Nunzia De Girolamo – scrive su Twitter l’ex Ncd Barbara Saltamartini – e grave silenzio delle paladine delle pari opportunità da Fi al Pd. Solidarietà a Nunzia”. In realtà, dopo alcuni minuti anche da Forza Italia arrivano diversi attestati di solidarietà alla capogruppo di Area Popolare: “No agli attacchi personali soprattutto tra donne. La politica sappiamo farla in un altro modo, innanzitutto con rispetto reciproco. Forza Nunzia” scrive la responsabile comunicazione azzurra, Deborah Bergamini. E anche Giorgia Meloni, leader di FdI-An, bacchetta la Mussolini: “Chissà perché, quando si tratta delle colleghe donne, diventa sempre squallida. Solidarietà alla vittima di oggi Nunzia De Girolamo”.

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Una serie di prese di posizione che, però, non propiziano le agognate scuse dell’eurodeputata azzurra, che anzi rincara la dose: “Chiedere scusa? E per cosa? Io dico quello che penso – dichiara la Mussolini – sono cose di politica, di vita… che se uno le vuole dire le dice. In quello che ho detto ci credo. Queste sono persone che sono andate via da Forza Italia dopo aver ottenuto molto e ora sono folgorate sulla via di Damasco e dicono no a Renzi. Ci hanno fatto perdere una fetta di consensi e tante situazioni. Lei è stata pure ministra e ci mancherebbe altro che non dico quello che penso. Punto”. Da parte sua, Nunzia De Girolamo preferisce non commentare e parlare esclusivamente di politica, attaccando ancora una volta Renzi reo di aver preteso la testa di Maurizio Lupi ma di non aver mosso un dito per favorire le dimissioni dei sottosegretari del Pd indagati. Non è peraltro la prima volta che l’ex ministro dell’Agricoltura si trova, suo malgrado, al centro di una disputa al femminile. All’epoca di un suo presunto ritorno in Forza Italia, si vociferò di una vera e propria “serrata” da parte delle altre donne azzurre. Nel luglio del 2014, invece, andò in scena uno scontro con la collega di partito Beatrice Lorenzin sul perché i centristi fossero rimasti al governo (“non per tenerci la poltrona” disse Nunzia, “perché Forza Italia è diventata come Alba Dorata”, replicò Beatrice).

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Le due poi fecero pace a suon di tweet zuccherosi, e in quest’ultima occasione il ministro della Salute è stata tra le prime ad attaccare la Mussolini: “Ha detto una frase gratuitamente offensiva contro una donna impegnata come Nunzia De Girolamo, per un nuovo giro di popolarità, per ricordarci che il sessismo non è solo roba da uomini e che per alcuni l’importante è sempre e comunque apparire”. La stessa Mussolini non è nuova a simili scontri. A fine 2010, era l’epoca dello strappo di Fini e Bocchino, vide Mara Carfagna parlare fitto fitto con Italo e l’attaccò, senza tralasciare sottintesi intimi. Rapida arrivò la reazione della Carfagna, che diede della “vajassa” alla rivale, sdoganando in tutta Italia un termine che a Napoli significa “donna dei bassi”, “donna sguaiata”. Ma anche recentemente le donne del centrodestra non se le sono mandate a dire. Basta pensare alla frecciata tirata da Francesca Pascale a Daniela Santanchè, sempre nell’estate 2014. La seconda l’aveva criticata per la svolta “gay-friendly”, la fidanzata di Berlusconi aveva replicato alludendo alle borse false acquistate dalla “pitonessa”.

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