Voto midterm, Trump contro Obama. Andate a votare, DiCaprio e Pitt in campo

Voto midterm, Trump contro Obama. Andate a votare, DiCaprio e Pitt in campo
Donald trump e Barack Obama
3 novembre 2018

Donald Trump percorrerà in lungo e in largo gli Stati Uniti questo week end per tentare di salvare la maggioranza repubblicana al Congresso alle elezioni di midterm di martedì, contro un Barack Obama sceso in campo per mobilitare i democratici. Il primo appuntamento elettorale dall’arrivo alla Casa Bianca del miliardario deciderà chi controllerà le due camere del Congresso fino alle prossime presidenziali del novembre 2020 a cui il presidente non nasconde di volersi presentare.

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Otto anni fa esatti, Obama s’apprestava a subire una sconfitta netta da parte repubblicana alle sue prime elezioni di metà mandato: era la “rivoluzione” del movimento conservatore del Tea Party, al picco d’impopolarità del presidente democratico. Quest’anno l’ex presidente è il più ricercato dai candidati democratici, occupando un ruolo che fu di Bill Clinton. “Sono qui per una ragione semplice: chiedervi di andare a votare”, ha esclamato Barack Obama ieri sera a Atlanta, in Georgia, per sostenere la donna che martedì potrebbe diventare la prima governatrice nera eletta di questo Stato del Sud, Stacey Abrams. “Le conseguenze dell’astensione sono profonde, perché l’America è ad un crocevia”, ha dichiarato. “I valori del nostro Paese sono in gioco”.

Quanto a Donald Trump, non ha citato il suo nome, ma ha criticato il suo discorso volto, secondo lui, a “tentare di farvi paura con tutto”. Anche i candidati repubblicani ricercano attivamente il sostegno di Donald Trump, che resta la personalità più popolare del partito. Il presidente è da varie settimane praticamente tutti i giorni sul campo, sperando di convincere quelli che hanno votato per lui due anni fa a tornare alle urne. Contrariamene ai suoi predecessori, dà per scontato esplicitamente il fatto che le elezioni di midterm siano un referendum sulla sua persona. Dopo due incontri ieri, Donald Trump ha ancora quattro comizi previsti questo week end: in Montana, Florida, Georgia e Tennessee. Accusato dai democratici di aver banalizzato l’estrema destra e di aver fatto da catalizzatore al sanguinoso attacco alla sinagoga di Pittsburgh, fa campagna su due temi principali: la buona salute dell’economia e la lotta contro l’immigrazione clandestina.

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“Un Congresso repubblicano significa più posti di lavoro e meno criminalità”, ha ripetuto ieri sera il presidente a Indianapolis. “Andate a votare”. Leonardo DiCaprio e Brad Pitt hanno girato assieme uno spot per invitare al voto per le cruciali elezioni di midterm negli Stati Uniti. “Questa elezione potrebbe essere la più improtante della vostra vita” affermano i due attori, sottolineando che sono in gioco ambiente, diritto alla salute, leggi sulle armi e l’immigrazione. Votate ed esortate la gente a votare, dichiarano i due divi che, senza nominare i democratici o Donald Trump, si rivolgono chiaramente a chi vuole fermare le politiche del presidente americano cambiando i rapporti di forza al Congresso. Con il voto del 6 novembre verranno rinnovati l’intera Camera e un terzo del Senato.

Le elezioni di metà mandato del 6 novembre saranno probabilmente le più costose nella storia del Congresso degli Stati Uniti. Secondo le stime citate dal Guardian, si arriverà a una spesa di 5,2 miliardi di dollari a sostegno dei candidati, soprattutto nei collegi in bilico. Soldi investiti, in gran parte, da pochi individui, fatto che dovrebbe far riflettere sull’influenza eccessiva che pochi miliardari hanno sull’esito delle elezioni. Le spese per le elezioni, che serviranno a rinnovare la Camera e un terzo del Senato, hanno superato del 35% quelle di metà mandato di quattro anni fa, secondo i dati del Center for Responsive Politics. Le elezioni congressuali del 2016, invece, erano state finora le più costose, con una spesa superiore ai 4 miliardi. I principali donatori sono stati finora Sheldon e Miriam Adelson, che hanno versato 113 milioni di dollari a sostegno dei repubblicani; Adelson, re dei casinò, è uno storico finanziatore del Grand Old Party.

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Alle sue spalle, il primo donatore democratico, Thomas Steyer, ex manager di hedge fund, che ha cominciato a dedicarsi alla politica e all’ambiente dal suo ritiro nel 2012: con la moglie Kathryn Taylor, ha versato 50,7 milioni di dollari nelle corse elettorali. Al terzo posto, la coppia conservatrice Richard e Elizabeth Uihlein, con 39 milioni di dollari; quarto l’ex sindaco di New York, Michael Bloomberg, che potrebbe candidarsi come democratico alle prossime presidenziali: finora, ha donato 38 milioni di dollari. La grande novità rispetto al passato è l’ingresso in classifica di Jeff Bezos, l’uomo più ricco al mondo, undicesimo con 10,1 milioni di dollari versati. Finora, Bezos non aveva mai partecipato così attivamente alle elezioni; il fondatore di Amazon e proprietario del Washington Post, però, è diventato un obiettivo frequente degli attacchi del presidente Donald Trump.

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