Voto in Russia, aria di cambiamento: a Mosca oppositore Yashin canta vittoria

Voto in Russia, aria di cambiamento: a Mosca oppositore Yashin canta vittoria
11 settembre 2017

“Sconfitta completa di Russia Unita”. Si tratta solo di un quartiere di Mosca, ma è comunque qualcosa di significativo. Da queste elezioni locali russe emerge la figura dell’oppositore Ilya Yashin (foto), che non da retta a nessuno (neppure al collega carismatico Aleksey Navalny) e portando avanti l’eredità di Boris Nemtsov, viene eletto. Ed è questa forse la grande novità dalle ultime elezioni che precedono le presidenziali 2018. “I risultati delle elezioni a Krasnoselsky – dice Yashin in un tweet, in merito al quartiere di Mosca e la sua circoscrizione – Solidarnost’ ha 7 eletti, Russia Unita 3. In entrambi i distretti, i primi posti sono i nostri. Sconfitta completa di Russia Unita”. Ma per ora la Commissione elettorale non conferma. Più in generale non è stato dei più puliti il voto che ha avuto luogo in 82 su 85 regioni russe, con 16 soggetti dove sono stati eletti i leader regionali. Il movimento Golos ha registrato più di 1.500 segnalazioni di irregolarità elettorali relative al giorno unico di votazioni. In particolare, come evidenziato dai dati degli osservatori in diverse regioni si sono registrate anomalie e falsificazioni di schede. Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, commentando la vittoria a Mosca, l’esito delle urne evidenzia che c’e’ “pluralismo e concorrenza politica”. Il riferimento è l’ingresso di candidati dell’opposizione entrati a far parte di diversi consigli distrettuali, gli organismi di supervisione che approvano bilanci comunali e i candidati a sindaco. “A Mosca, la maggioranza ha votato per Russia Unita” (il partito putiniano di governo), ha dichiarato Peskov, riconoscendo comunque i buoni risultati dell’opposizione.

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“Alcuni vincitori appartengono anche ad altri partiti. – ha detto il portavoce – Questo e’ stupendo: ora prenderanno parte alla vita della citta’ e dimostreranno la loro efficacia. Questo e’ il pluralismo e la concorrenza politica”. I candidati di Russia Unita (partito putiniano al governo) si aggiudicano tutti i 16 posti di leader locale in palio. Andrei Metelsky, segretario del dipartimento regionale di Mosca per Russia unita, ha definito i risultati del partito una “vittoria impressionante”, rilevando che il numero dei deputati locali, per la Regione di Mosca, del partito ora aumenterà del 20%. Soddisfatto anche il partito Comunista russo che dice di aver dimostrato la sua preponderanza e si dimostra la prima forza politica di opposizione anche nei parlamenti regionali. Tuttavia anche il leader dell’opposizione extraparlamentare Aleksey Navalny ha gioito e canta vittoria. Sul suo blog ha scritto: “Le mie congratulazioni a tutti coloro che sono diventati deputati alle elezioni di Mosca, alle loro squadre e ai volontari. Queste sono meritate vittorie. Congratulazioni separate a Ilya Yashin. Non aveva paura di politicizzare la campagna. Direttamente si è presentato con una lista del movimento “Solidarnost” (onestamente, anche qui io avevo un po’ dubitato). Ha retto, con una difesa perimetrale: contro di lui c’era sia il potere di “Russia Unita”, e, ahimè, anche il partito “Yabloko”. (Yashin) ha lavorato 24 ore su 24, 7 giorni su 7 e questo è il risultato. Lui stesso ha il primo posto con un enorme margine. La sua squadra ha più voti e Russia Unita è stata schiacciata. Borya Nemtsov (Boris Nemtsov, il politico ucciso nel 2015) sarebbe felice. Beh, siamo felici con lui”.

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Yashin era candidato al comune di Mosca, per la circoscrizione Krasnoselsky. Non solo ha avuto successo, ma è stato anche l’unico leader di opposizione nella top ten dei candidati a queste elezioni più citati sui media: 138 riferimenti nelle pubblicazioni originali, secondo Interfax. In questi mesi Yashin ha preso nelle sue mani l’eredità dell’oppositore di Putin, Boris Nemtsov, ucciso nell’inverno 2015, e ha ricominciato a pubblicare i “doklad”, ossia le accuse pubbliche all’elite russa: il primo è stato “Il partito Russia Criminale”, uno “studio” su Russia Unita. Yashin, ex fidanzato di Ksenia Sobchak, è stato tra i più attivi in campagna anche nel settembre 2016, all’epoca fermato dagli agenti di polizia durante un incontro con gli elettori del candidato alla Duma di Stato del partito Parnas Nicholay Lyaskin, nel quartiere Babushkinsky di Mosca. Il politico aveva postato le foto del fermo sul suo profilo Twitter, confermandosi oltre ad Aleksey Navalny l’unico esponente di punta di un’opposizione comunque sfrangiata dopo la morte di Nemtsov, freddato in centro della capitale in una notte di febbraio 2015. Yashin è stato inoltre fermato nelle proteste a giugno.  Le segnalazioni di illeciti destano comunque un certo imbarazzo; più che altrove, si sono registrate a Mosca, nella regione di Saratov e in quella di Krasnodar, nonchè nella Repubblica dell’Altay. Il governatore di Saratov Valeriy Saraev si è dimesso proprio in seguito ai brogli di ieri. A Engels, nella stessa regione al seggio numero 1787 un membro della commissione ha trovato ordinatamente impilati pacchi di schede elettorali nelle urne, e nella zona di Saratov un altro membro della commissione ha registrato altri brogli. Questi solo alcuni degli esempi di falsificazioni significative.

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