Cronaca

A 10 anni stuprata da “zio”, giudici indiani vietano aborto

La ‘Giustizia’ indiana non protegge i minori dagli stupri (nel subcontinente un bambino di 10 anni viene violentato ogni 13 ore, quelli sotto i 16 ogni 155 minuti e nel 2015 sino stati oltre 10.000 i bambini vittime di abusi sessuali) ma allo stesso tempo trova il coraggio di impedire ad una bimba di 10 anni, ripetutamente violentata dal cugino della madre, considerato uno ‘zio’, incinta di 8 mesi, di abortire perche’ la legge consente l’interruzione di gravidanza fino al 5 mese e dopo solo se la vita della piccola e’ in pericolo. La ‘Giustizia’ indiana non protegge i minori dagli stupri (nel subcontinente un bambino di 10 anni viene violentato ogni 13 ore, quelli sotto i 16 ogni 155 minuti e nel 2015 sino stati oltre 10.000 i bambini vittime di abusi sessuali) ma allo stesso tempo trova il coraggio di impedire ad una bimba di 10 anni, ripetutamente violentata dal cugino della madre, considerato uno ‘zio’, incinta di 8 mesi, di abortire perche’ la legge consente l’interruzione di gravidanza fino al 5 mese e dopo solo se la vita della piccola e’ in pericolo. La Corte Suprema indiana ha sancito che la piccola non puo’ abortire ed ha anche indicato che dovra’ partorire con un taglio cesareo, indifferenti sia ai rischi per la salute fisica della piccola, al suo equilibrio mentale dopo l’evento (al momento e’ stata tenuta all’oscura con una scusa) e allo ‘stigma’ che nella societa’ conservatrice indiana (teatro dell’incubo e’ Chandigarh, capitale del Punjab) colpira’ la bimba e la famiglia dopo il parto, tanto che i genitori hanno gia’ deciso che il ‘frutto’ dello stupro sara’ dato in adozione. Non solo.

Benche’ l’unica via d’uscita da questo incubo fosse appunto il rischio per la salute dalla piccola, e’ stato ignorato dai giudici il fatto che la bambina soffre fin dalla nascita di una disfunzione cardiaca causata da un buco nel cuore, chiuso nel 2013 (quando aveva solo 6 anni) grazie ad un intervento chirurgico, ma sempre a rischio. “Benche’ secondo i dottori – scrive la Bbc – abbiano ritenuto che e’ improbabile che interferisca con la sua gravidanza, resta il fatto che la bambina sia troppo piccola per partorire” Altro elemento che non ha smosso la granitica Corte Suprema indiana, che in Italia abbiamo imparato a conoscere con le traversie dei due Maro’. Peraltro nell’India, dove vivono (secondo gli ultimi dati del 2016) 1,329 miliardi di persone, “45.000 donne adulte muoino durante il parto ed il rischio di morte per le bambine sotto i 15 anni e’ due volte e mezzo quello delle donne sopra i 20. E per una di soli 10 anni, il rischio e’ ancora piu’ alto”. La piccola, che e’ in buona salute complessivamente, riferisce la Bbc, protetta dalla sua ingenuita’ – ma inevitabilmente ancora per poco – non e’ consapevole del suo status. Ma come spiega il servizio pubblico sta vivendo grazie alla ‘giustizia’ indiana un’autentica ‘via crucis’.

La cosa peggiore, ha spiegato il padre e’ il continuo assalto dei media che, benche’ la legge vieti di rivelare i nomi dei minori vittime di abusi, assedia la povera casa formata da una singola stanza attendendo l’evento. Non solo. Quando il padre, dipendente comunale, si allontana, i ‘giornalisti’ indiani provano in tutti i modi ad entrare in casa approfittando del’assenza della madre. Madre che faceva la donna delle pulizie ma ora resta accanto alla figlia per proteggerla. Peraltro, anche senza farne il nome , i media hanno scritto e raccontato cosi’ tanto che “basta collegare i punti delle indicazioni”, sottolinea la Bbc, per capire, di sicuro ai vicini, di chi si tratti. La famiglia e’ sotto shock. Ha scoperto quanto e’ accaduto solo 3 settimane fa quando la bambina ha lamentato forti dolori all’addome. A quel punto l’hanno fatta visitare da un medico che ha rivelato quanto e’ successo. Il cugino della madre, messo sotto torchio dalla polizia, ha confessato ed e’ in carcere in attesa di processo. Alla piccola hanno detto che ha “un grosso calcolo nello stomaco ed e’ anche per questo che ha questa strana sporgenza sulla pancia” Gli esperti consultati dalla Bbc riferiscono che alla fine quando la bimba dara’ alla nascita il figlio/a “subira’ un fortissimo trauma mentale e avra’ bisogno per anni di essere seguita da psicologi infantili”.

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