Controlli a tappeto delle forze dell’ordine: due espulsioni, “pericoloso proselitismo”. Uno era già stato arrestato

Controlli a tappeto delle forze dell’ordine: due espulsioni, “pericoloso proselitismo”. Uno era già stato arrestato
4 gennaio 2017

Continua il monitoraggio delle forze dell’ordine e ‘intelligence’ sul pericolo di radicalizzazione islamica in Italia, con possibile deriva a rischio terrorismo. Due persone, a conclusione di altrettanti indagini della polizia di Stato, sono state raggiunte da provvedimenti di espulsione, per motivi di sicurezza nazionale, a Padova e Siracusa. Il primo, un 32enne marocchino, è stato già imbarcato su un volo da Milano; il secondo, un tunisino di 46 anni, è stato accompagnato nel centro di accoglienza di Caltanissetta dove è sorvegliato in attesa di essere riportato in patria. Sono 133 le persone gravitanti in ambienti dell’estremismo religioso espulsi con accompagnamento in frontiera dal gennaio 2015 ad oggi. Il 32enne di Padova, destinatario di un provvedimento del ministro dell’Interno, era titolare di permesso di soggiorno di lungo periodo per motivi familiari.

VIDEO-MESSAGGI Era all’attenzione della Questura veneta perché risultava tra i fondatori di un centro culturale islamico di Padova frequentato da soggetti attestati su posizioni salafite/wahhabite e, secondo l’accusa, faceva propaganda e proselitismo attraverso la diffusione di video e messaggi in lingua araba. E’ risultato essere in contatto con l’Imam della moschea di Schio, già espulso dall’Italia il 30 settembre 2015 con provvedimento del ministro dell’Interno. Dal materiale informatico e documentale sequestrato nel corso della perquisizione a suo carico, si apprende dal Viminale, sono emersi chiari indicatori della sua deriva fondamentalista, peraltro confermata dall’ex moglie, e del suo interesse a diffondere il credo islamico più oltranzista, con una chiara propensione alla jihad. L’altro provvedimento di espulsione è stato emesso dal prefetto di Siracusa, Armando Gradone, per motivi di sicurezza nazionale nei confronti di Jilani Ben Mahmoud, tunisino, 46 anni.

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FORUM JIHADISTA L’uomo è stato accompagnato nel Cie di Caltanissetta, dove è sorvegliato in attesa che venga rimpatriato. Secondo quanto accertato dalla Digos della Questura l’uomo, senza permesso di soggiorno, “farebbe parte di un sodalizio ispirato al radicalismo islamico, di fondata pericolosità”. Nel dicembre scorso era stato segnalato dai servizi d’intelligence in ambito di cooperazione internazionale, in quanto alcuni componenti del sodalizio erano in contatto con un minorenne francese di origine italiana, già noto alle autorità d’Oltralpe poiché molto attivo in forum di discussione jihadista e intenzionato a raggiungere il teatro siro-iracheno. Jilani era stato attenzionato anche dal Dap perché, mentre era detenuto per violazione delle norme sul soggiorno, aveva assunto in carcere una rilevante posizione di leadership tra i detenuti di fede islamica. “Facciamo moltissima prevenzione e tramite gli uffici competenti, la Digos innanzitutto ed i commissariati sul territorio, abbiamo un monitoraggio costante dei centri di aggregazione. Sono attività lunghe e complesse che portano spesso a risultati concreti” ha detto il questore di Siracusa, Mario Caggegi.

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