L’Ue contro le banche italiane. Renzi “Sì a commissione inchiesta”

L’Ue contro le banche italiane. Renzi “Sì a commissione inchiesta”
10 dicembre 2015

La Unione Europea non ci sta e attacca le banche italiane dopo la vicenda del suicidio di un pensionato che aveva perso tutti i risparmi nel crac di una delle 4 banche salvate a novembre. “E’ il governo italiano a essere alla guida” del processo di salvataggio delle 4 banche “ed ha la responsabilità per questo”. Così il commissario Ue Hill, sottolineando che il governo “ha discusso a lungo con la Commissione, in particolare con la Direzione generale concorrenza” che ha “ritenuto che le misure prese erano compatibili con la legislazione Ue” sui salvataggi bancari. Secco e chiaro il giudizio del commissario che però ha difeso il fatto che devono essere rispettate le regole sugli aiuti di stato previste nell’Unione. E attribuisce la responsabilità del salvataggio al governo italiano: “È il governo italiano a essere alla guida” del processo di salvataggio “ed ha la responsabilità per questo. “Tutto ciò si collega a una questione più ampia” prosegue Hill “sulla tutela dei consumatori e di come possiamo costruire un mercato più forte dei prodotti finanziari al dettaglio. Dobbiamo avere cittadini che si sentono sicuri nell’investire per questo – ha concluso hill – ci servono sistemi che garantiscano che le persone sanno cosa comprano”.

COMMISSIONE D’INCHIESTA Sulla vicenda è intervenuto anche il premier Matteo Renzi: “Non sono abituato a strumentalizzare la vita e la morte di alcune persone. Il governo esprime il proprio dolore e fa le condoglianze alla famiglia” ma è “al lavoro per trovare soluzioni”. Renzi auspica una commissione di inchiesta sulla tragica vicenda: “C’è pieno interesse del governo a che tutte le autorità preposte facciano tutti gli sforzi per chiarire le responsabilità del passato. Vediamo di buon occhio che il Parlamento apra commissioni di indagine su ciò che è avvenuto nel sistema bancario italiano ed europeo negli ultimi anni”, ha detto il presidente del Consiglio. “Si tratta di un episodio gravissimo, e il rischio maggiore è quello dell’emulazione – prosegue Rienzi – Per tale motivo è importante ricordare a chi in questi giorni ha perso tutti i risparmi a causa del salvataggio delle 4 banche, che non tutto è perduto, e che esistono azioni legali come quella avviata dal Codacons che mirano al recupero integrale degli investimenti”.

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CODACONS Sulla vicenda Banca Etruria, il Codacons ha deciso di presentare oggi stesso un esposto alla Procura della Repubblica per il grave reato di istigazione al suicidio. “Chiediamo alla Procura di Civitavecchia di aprire una indagine sulla base dell’art. 580 del Codice Penale, volta ad accertare eventuali responsabilità di terzi nel suicidio del pensionato – afferma in una nota il Presidente Carlo Rienzi – In particolare vogliamo sapere se eventuali comportamenti di organi pubblici o soggetti privati abbiano potuto in quale modo contribuire al tragico gesto, spingendo l’uomo alla disperazione e quindi al suicidio”. L’art. 580 del Codice penale – dice il Codacons – afferma infatti: “Chiunque determina altri al suicidio o rafforza l’altrui proposito di suicidio, ovvero ne agevola in qualsiasi modo l’esecuzione, è punito, se il suicidio avviene, con la reclusione da cinque a dodici anni”.

M5S Il commento su Facebook del pentastellato Alessandro Di Battista non risparmia nessuno: “Un pensionato si è ucciso dopo aver perso i risparmi nel salvataggio di Banca Etruria. Oggi diranno che chi lo ricorda è uno sciacallo. Per me gli sciacalli stanno in Parlamento! L’Italia è diventata una Repubblica fondata sulla banche, non sul lavoro. Soldi, soldi e ancora soldi. Il profitto è un valore per questa gentaglia. Salvano le banche con i soldi della povera gente. L’hanno sempre fatto. Fa parte della trasformazione in democrazia bancaria che stiamo subendo da anni”.

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LA CHIESA Il segretario generale della Cei, Nunzio Galantino invita a una riflessione sul valore della vita: “Speriamo che questo faccia riflettere un po’ tutti quanti noi a non misurare la vita e il progresso della civiltà soltanto col pil o le percentuali dei soldi. Speriamo di no”.

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