Abolite ‘censura di Stato’ e commissioni, nasce la nuova legge per il cinema. Aumentati ache i finanziamenti

Abolite ‘censura di Stato’ e commissioni, nasce la nuova legge per il cinema. Aumentati ache i finanziamenti
29 gennaio 2016

di Carlalberto Mineo

Nel cinema e nell’audiovisivo si cambia. Nasce una nuova legge che ridà linfa e slancio a un settore determinante non solo per la cultura italiana ma anche per l’economia.  Il Consiglio dei ministri infatti ha approvato il disegno di legge (“Disciplina del Cinema, dell`Audiovisivo e dello Spettacolo”) collegato alla manovra di finanza. Per dirla con Dario Franceschini, “il Governo modernizza il proprio impegno a favore del cinema italiano e aumenta i finanziamenti del 60%”. “Il disegno di legge – ha spiegato  – il ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo – prevede la creazione di un fondo completamente autonomo per il sostegno dell’industria cinematografica e audiovisiva. Vengono garantite risorse certe per 400 milioni di euro all’anno (+150 milioni, +60%) e strumenti automatici di finanziamento con forti incentivi per giovani autori e per chi investe in nuove sale e a salvaguardia dei cinema, dei teatri e delle librerie storiche”. In pratica, secondo il ministro, il provvedimento interviene in “modo sistemico” sulla disciplina del settore cinematografico e della produzione audiovisiva, razionalizzando e introducendo un nuovo meccanismo di attribuzione degli incentivi statali con ingenti risorse in più. “Un intervento di riforma da lungo tempo atteso – ha sottolineato – che riconosce il ruolo strategico dell’industria cinematografica, veicolo formidabile di formazione culturale e di promozione del paese all’estero”.

MECCANISMO VIRTUOSO DI AUTOFINANZIAMENTO Il fondo è alimentato, sul modello francese, direttamente dagli introiti erariali già derivanti dalle attività di: programmazione e trasmissione televisiva; distribuzione cinematografica; proiezione cinematografica; erogazione di servizi di accesso ad internet da parte delle imprese telefoniche e di telecomunicazione. Pertanto, a decorrere dal 2017, una percentuale fissa (11/12%) del gettito Ires e Iva di questi settori verrà destinato al finanziamento del Cinema e dell`audiovisivo. “Nessuna nuova tassa ma un virtuoso meccanismo di ‘autofinanziamento’ della filiera produttiva che viene incentivata a investire e innovare e che fa scomparire l`attuale incertezza annuale sui fondi destinati al cinema: il nuovo fondo non potrà mai scendere sotto i 400 milioni di euro annui”, ha chiarito Franceschini.

Leggi anche:
Cina, da lunedì Xi Jinping per la prima volta in Europa da 5 anni

ABOLITE COMMISSIONI La nuova Legge Cinema abolisce le commissioni ministeriali per l`attribuzione dei finanziamenti in base al cosiddetto `interesse culturale` e introduce un sistema di incentivi automatici per le opere di nazionalità italiana. La quantificazione dei contributi avviene secondo parametri oggettivi che tengono conto dei risultati economici, artistici e di diffusione: dai premi ricevuti al successo in sala. I produttori e i distributoricinematografici e audiovisivi riceveranno i contributi per realizzare nuove produzioni.

AIUTO AI GIOVANI Fino al 15% del nuovo Fondo Cinema è dedicato ogni anno al sostegno di opere prime e seconde; giovani autori; start-up; piccole sale. Vengono rafforzati i contributi a favore dei festival e delle rassegne di qualità e previsto un Piano nazionale per la digitalizzazione del patrimonio cinematografico e audiovisivo.

POTENZIATI I 6 TAX CREDIT La nuova Legge Cinema prevede il potenziamento del credito di imposta. Sono rafforzati i 6 tax credit per incentivare la produzione e la distribuzione cinematografica ed audiovisiva e per favorire l`attrazione di investimenti esteri nel settore cinematografico e audiovisivo.

INCENTIVI FINO AL 30% PER CHI INVESTE Possono beneficiare dei 6 tax credit le imprese di produzione, distribuzione, post-produzione; i distributori che programmano il cinema italiano, incentivando la concorrenza e aumentando le quote di mercato; le imprese italiane che lavorano per produzioni straniere; le imprese esterne al settore che investono nel cinema italiano; gli esercenti che gestiscono le sale. Il Tax credit aumenta fino al 40% per i produttori indipendenti che si distribuiscono il film in proprio.

Leggi anche:
I Tories in picchiata, da elezioni locali avviso di sfratto per Sunak

FONDO DI GARANZIA Con decreto del Mise e del Mibact viene istituita una sezione speciale del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, dotata di contabilità separata, destinata a garantire operazioni di finanziamento di prodotti audiovisivi. La sezione ha una dotazione iniziale di 5 milioni di euro a valere sul Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell`audiovisivo.

INCENTIVI E SEMPLIFICAZIONI PER NUOVE SALE Il rafforzamento del sostegno al cinema e all’audiovisivo è affiancato da un intervento di incentivi per chi ristruttura e investe in nuovi cinema. Aumenterà il numero degli schermi e la qualità delle sale coinvolgendo un numero molto più ampio di spettatori soprattutto a favore del cinema italiano. Per questo viene previsto un Piano straordinario fino a 100 milioni di euro in tre anni per riattivare le sale chiuse e aprirne di nuove.

SALE STORICHE Viene agevolato il riconoscimento della dichiarazione di interesse culturale che può avere ad oggetto anche sale cinematografiche, sale teatrali e librerie storiche. Questo consente che per favorire la conservazione e la valorizzazione delle sale storiche è possibile apporre il vincolo di destinazione d’uso.

NASCE IL CONSIGLIO SUPERIORE In sostituzione della Sezione Cinema della Consulta dello Spettacolo, viene istituito il Consiglio superiore per il cinema e l`audiovisivo che svolge attività di elaborazione delle politiche di settore, con particolare riferimento alla definizione degli indirizzi e dei criteri generali di investimento a sostegno delle attività cinematografiche e audiovisive. Il Consiglio è composto da 10 membri di alta competenza ed esperienza nel settore e dai rappresentanti delle principali associazioni.

Leggi anche:
Ipotesi Alta Corte per giudicare le toghe, accordo su separazione carriere

PROCEDURE PIU’ RIGOROSE Il Governo è delegato a adottare uno o più decreti legislativi per introdurre procedure più trasparenti ed efficaci in materia di obblighi di investimento e programmazione di opere audiovisive europee e nazionale da parte dei fornitori dei servizi media audiovisivi.

SPARISCE “CENSURA DI STATO” Non più commissioni ministeriali a valutare i film: il provvedimento prevede una delega al governo per definire un nuovo sistema di classificazione che responsabilizza i produttori e i distributori cinematografici. Come già avviene in altri settori e sostanzialmente tutti i paesi occidentali, saranno gli stessi operatori a definire e classificare i propri film. Lo Stato interviene e sanziona solo in caso di abusi.

DELEGA PER IL “CODICE DELLO SPETTACOLO” Il Governo è infine delegato a realizzare entro un anno il “Codice dello spettacolo” dove confluiranno la riforma delle fondazioni lirico-sinfoniche e il riassetto di tutti gli ambiti dello spettacolo: dal teatro, alla prosa, alla danza, agli spettacoli viaggianti e alle attività circensi.

Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it


Commenti