Vogliono tornare uniti ma litigano

21 luglio 2014

Il passo successivo alla sentenza di assoluzione dovrebbe essere la riunificazione del centrodestra sotto la bandiera di Forza Italia. Rinvigoriti dal risultato giudiziario, gli esponenti del partito di Berlusconi ora puntano a ricreare quella grande area elettorale che si è smembrata in formazioni nuove nate. A suonare la chiamata a raccolta è il consigliere politico di Berlusconi e europarlamentare, Giovanni Toti, ma ha incassato subito il no di Ncd. Toti indica nel giorno della sentenza l’avvio della “marcia verso la ricostruzione di un altro centrodestra perchè un Berlusconi assolto ha ancora più forza nel riunire i moderati”.

Poi smentisce presunte divisioni in Forza Italia. “Non è mai esistita la fronda. Esistono dei senatori che non sono d’accordo con la riforma, esiste un dissenso normale che si vede, anche maggiorato, in partiti come il Pd, Ncd e persino il M5S, mica solo da noi”. Quanto a Fitto, che finora ha vestito i panni del dissidente, nessuna frizione. “Con Raffaele ci confrontiamo – mete in chiaro l’europarlamentare – come con molti nel resto del partito. Lo faccio a Strasburgo, dove siamo stati eletti assieme, e l’ho fatto anche l’altra sera. Non possiamo avere tutti sempre le stesse idee, non siamo un partito di plastica. L’importante è che i contributi siano costruttivi e mai distruttivi. Ma non credo ci siano problemi”.

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La ricomposizione dei moderati, quindi, più della grazia a Berlusconi che, dice Toti, “Napolitano avrebbe dovuto concederla tempo fa per rimediare a molte ingiustizie” è”avrebbe do, è il vero tema all’ordine del giorno. Quanto alla riforma della giustizia, aggiunge, “il problema sono le proposte del governo”. “Riformare la giustizia è un obiettivo che riguarda milioni di italiani, non solo Silvio Berlusconi. Una cosa è certa, però. Per riformare la giustizia serve il dialogo con tutti. Dalle forze politiche alle categorie interessate. Compresa l’Associazione nazionale magistrati”. La risposta di Ncd non si è fatta attendere. “Non era stata una condanna a separarci e non può essere l’assoluzione a unirci. Nessuna marcia indietro è immaginabile da parte nostra” mette in chiaro il ministro dell’Interno e leader di Ncd Angelino Alfano.

Rifondare il centrodestra significa anche ristabilire l’alleanza con la Lega. Ma per il senatore di Ncd, Renato Schifani, allora per Forza Italia si pone il problema se stare all’interno di quelle forze che si ispirano ai valori del popolarismo europeo, oppure allearsi con chi va a braccetto in Europa con il Fronte Nazionale”. Per Schifani emerge con chiarezza la difficoltà di FI nel gestire il rapporto con la Lega. Il senatore poi rimarca che “il Nuovo Centrodestra va avanti con il progetto di unire le forze moderate alternative alla sinistra, sia quelle che attualmente sono al governo e sia quelle che in Europa fanno parte del Pppe”.

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Altro tema è la riorganizzazione di FI. Berlusconi ha fatto intendere che vuole un partito più snello, con volti nuovi nella cabina di comando, in cui la classe dirigente sarà selezionata in un percorso che culminerà con le primarie, messe in programma a dicembre. (Il Tempo)

 

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