Von der Leyen e Zelensky sfidano l’esclusione dell’Ucraina: summit teso con Trump
La presidente della Commissione europea von der Leyen conferma la partecipazione al meeting virtuale organizzato dal cancelliere Merz. Zelensky ribadisce che qualsiasi accordo sull’Ucraina deve vedere la partecipazione di Kiev, respingendo formati negoziali che escludano l’Ucraina dalle decisioni sul proprio territorio.
La presidente della Commissione Ursula von der Leyen e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump si confronterà oggi in un meeting virtuale con una delegazione di alto livello composta dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa, il segretario della NATO Mark Rutte e altri leader europei. L’incontro, promosso dal cancelliere tedesco Friedrich Merz, rappresenta un passaggio cruciale nella diplomazia internazionale legata al conflitto ucraino.
L’importanza strategica di questo summit virtuale emerge dal suo carattere preparatorio rispetto al vertice bilaterale tra il presidente Trump e il presidente russo Vladimir Putin, previsto per il 15 agosto prossimo in Alaska. Secondo indiscrezioni della stampa locale americana, i due leader si incontreranno in un resort di Girdwood, località che potrebbe diventare teatro di uno degli incontri diplomatici più significativi degli ultimi anni.
La scelta dell’Alaska come sede dell’incontro Trump-Putin non è casuale: il territorio americano rappresenta un punto geograficamente neutro ma simbolicamente importante, considerando la vicinanza alla Russia e la storia delle relazioni bilaterali tra i due paesi in quella regione.
I temi centrali del negoziato
I temi sul tavolo del vertice virtuale di oggi, secondo quanto riportato da Politico Europe, dovrebbero riguardare principalmente le pressioni da esercitare sulla Russia per un possibile esito negoziale della guerra in Ucraina. Al centro delle discussioni ci saranno le questioni relative ai territori ucraini attualmente occupati dalle forze di Mosca, tema che rappresenta uno dei nodi più complessi dell’intero conflitto.
Particolare attenzione sarà dedicata alle garanzie di sicurezza per Kiev, aspetto considerato fondamentale dai partner occidentali per garantire la sostenibilità di qualsiasi accordo futuro.
I partecipanti dovranno anche definire una roadmap per i potenziali successivi colloqui di pace, stabilendo tempistiche e modalità per eventuali negoziati più ampi. L’agenda dell’incontro prevede inoltre la discussione di meccanismi di monitoraggio e implementazione di eventuali accordi, elementi tecnici ma cruciali per la riuscita di qualsiasi processo di pace. La questione delle sanzioni economiche contro la Russia e delle condizioni per il loro eventuale allentamento costituirà un ulteriore punto di confronto tra i partecipanti.
La struttura dell’incontro virtuale
Secondo le informazioni fornite da Politico, l’incontro dovrebbe iniziare oggi alle 14:00 con una discussione di un’ora dedicata unicamente ai leader europei e al segretario della NATO. Questa prima fase permetterà agli alleati europei di coordinare le proprie posizioni prima del confronto diretto con l’amministrazione americana e con il presidente ucraino. Il programma prevede successivamente un dibattito di un’ora – a partire dalle 15:00 – tra i leader europei e Zelensky con il presidente statunitense Donald Trump e il suo vicepresidente JD Vance.
La presenza di Vance nell’incontro sottolinea l’importanza che l’amministrazione Trump attribuisce a questo summit e la volontà di coinvolgere ai massimi livelli la leadership americana. La struttura bifasica dell’incontro riflette la necessità di mantenere un equilibrio tra le diverse componenti dell’alleanza occidentale, garantendo spazi di discussione sia intra-europei che transatlantici. L’organizzazione logistica del summit virtuale testimonia inoltre l’adattamento della diplomazia internazionale alle nuove modalità di comunicazione digitale.
Le conferme ufficiali e il ruolo dell’Europa
Nel frattempo, la portavoce della Commissione europea Arianna Podestà ha confermato ufficialmente la presenza della presidente von der Leyen all’incontro. “Possiamo confermare che la presidente von der Leyen parteciperà mercoledì alle chiamate organizzate dal cancelliere Merz con gli altri leader dell’UE, il presidente Zelensky e il presidente Trump”, ha dichiarato la portavoce, fornendo così la prima conferma ufficiale da parte delle istituzioni europee.
La partecipazione della presidente della Commissione europea rappresenta un segnale forte dell’unità europea di fronte alla crisi ucraina. Il coinvolgimento diretto di von der Leyen, figura chiave della politica europea degli ultimi anni, sottolinea come l’Unione Europea intenda mantenere un ruolo centrale nei negoziati relativi al conflitto ucraino.
Il meeting promosso dal cancelliere Merz con il presidente Trump rafforza significativamente la posizione che i leader europei avevano già rappresentato attraverso la nota congiunta diffusa nella notte tra il 9 e il 10 agosto. Questo documento aveva stabilito alcuni principi fondamentali che ora trovano applicazione pratica nell’organizzazione del summit.
I principi della posizione europea
“Il percorso verso la pace in Ucraina non può essere deciso senza l’Ucraina”, si legge nella dichiarazione congiunta europea, principio che rappresenta il cardine della strategia diplomatica occidentale. Questo approccio inclusivo mira a garantire che qualsiasi accordo futuro abbia la legittimità necessaria per essere duraturo e rispettato da tutte le parti coinvolte.
La nota continua affermando: “Restiamo impegnati al principio secondo cui i confini internazionali non possono essere modificati con la forza. L’attuale linea di contatto dovrebbe costituire il punto di partenza per i negoziati”. Questa posizione europea stabilisce chiaramente i parametri entro i quali dovranno muoversi i futuri negoziati, respingendo qualsiasi legittimazione delle conquiste territoriali russe.
L’insistenza sui confini internazionali riflette una delle questioni più delicate dell’intero conflitto: il destino dei territori ucraini occupati dalla Russia. La posizione europea cerca di bilanciare il realismo politico con i principi del diritto internazionale, stabilendo che i negoziati dovranno partire dalla situazione attuale ma senza riconoscere la legittimità delle modifiche territoriali imposte con la forza.
Le dichiarazioni di Zelensky
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha recentemente dichiarato: “Ora è il momento in cui c’è una reale possibilità di raggiungere la pace. Ma la pace deve essere reale e duratura, e devono essere garantite le garanzie di sicurezza”. Queste parole, pronunciate successivamente al colloquio telefonico con il Principe ereditario del Regno dell’Arabia Saudita Mohammed bin Salman Al Saud, indicano un cauto ottimismo da parte della leadership ucraina.
L’ottimismo di Zelensky appare però temperato da condizioni precise: la pace deve essere “reale e duratura”, formula che implica la necessità di accordi sostanziali e non meramente formali. Le “garanzie di sicurezza” rappresentano un elemento imprescindibile per l’Ucraina, che cerca rassicurazioni concrete per prevenire future aggressioni russe.
“Tutto ciò che riguarda l’Ucraina deve essere deciso con la partecipazione dell’Ucraina”, ha aggiunto Zelensky oggi, ribadendo il principio di sovranità nazionale e respingendo qualsiasi tentativo di negoziare “sopra la testa” del governo di Kiev. La posizione ucraina è chiara: nessun accordo potrà essere considerato legittimo senza il diretto coinvolgimento delle autorità ucraine.
Il rifiuto di formati negoziali esclusivi
Il presidente ucraino ha inoltre sottolineato che “altri formati non daranno risultati”, riferendosi evidentemente a possibili negoziati bilaterali tra grandi potenze che escludano l’Ucraina. Questa posizione, ribadita anche con il primo ministro indiano Narendra Modi in relazione al prossimo vertice in Alaska, rappresenta un chiaro messaggio diplomatico rivolto a tutti gli attori internazionali.
La fermezza di Zelensky su questo punto riflette le preoccupazioni ucraine riguardo a possibili accordi tra Trump e Putin che potrebbero sacrificare gli interessi ucraini in nome di un’intesa tra superpotenze. L’Ucraina intende mantenere un ruolo da protagonista in qualsiasi processo negoziale che riguardi il proprio territorio e la propria sovranità.
L’insistenza sulla partecipazione ucraina a tutti i formati negoziali costituisce anche una strategia per prevenire l’isolamento diplomatico. Kiev teme che un accordo bilaterale russo-americano possa marginalizzare le proprie posizioni e creare fatti compiuti difficili da contestare successivamente.
