Tajani sfida Bruxelles: “Salis, revoca o rottura con gli alleati”

Antonio Tajani

In un intervento a sorpresa alla festa di Forza Italia, Antonio Tajani annuncia il voto per la revoca dell’immunità a Ilaria Salis e lancia un monito agli alleati di governo: il Ppe è l’unica via per la stabilità europea, senza compromessi con Conservatori o Patrioti.

Reduce dall’assemblea Onu a New York, il segretario azzurro sale sul palco in anticipo, per presentare Dolors Montserrat, segretaria del Ppe. “Siamo orgogliosi di questa famiglia”, esordisce Tajani, “e non ci lasceremo intimidire da nessuno, né da Lega e Patrioti, né da Fratelli d’Italia che in Europa corteggia l’Ecr”. Il tono è netto: “Il Ppe garantisce certezze, gli altri no. Basta silenzi: lo dichiariamo forte e chiaro”.

Elezioni all’orizzonte: crescite e candidati da decidere

Il clima a Telese è rovente, con le regionali alle porte. Tajani rivendica i sondaggi favorevoli: nelle Marche, Forza Italia tallona o supera la Lega di Salvini a due giorni dal voto. “Siamo in ascesa ovunque”, proclama, “e in Calabria punteremo al primo posto con tre liste sul campo: la nostra, Forza Azzurri e Forza Occhiuto”.

Occhi puntati sulla Campania, dove i militanti locali reclamano un nome per il centrodestra. “Optiamo per un civico che riagganci il centro”, replica Tajani, criticando il “campo largo” trasformatosi in “estrema sinistra”. “Il vertice slitterà di poco: tempo per decidere al meglio”.

Immunità e polemiche: “non temo Casa Pound né i suoi burattinai”

Tornando al caso Salis, l’eurodeputata accusata di aggressione prima del mandato, Tajani chiarisce: “Voteremo sì alla revoca, i fatti parlano da soli”. Ma non risparmia stoccate: “Manifesti di Casa Pound? Non mi spaventano, ne ho viste di peggiori. E i mandanti? Esistono, anche se anonimi. Forse temono la nostra rimonta nei sondaggi: diamo fastidio, ma resistiamo e cresciamo”. 

La kermesse sannita culminerà con il manifesto per la libertà, evoluzione di quello berlusconiano del ’94. “Valori eterni, ma contesto mutato”, spiega Tajani: “Più libertà economica, meno burocrazia statale, regole snellite per competere globalmente”. Per motivare i quadri, specie i giovani, ecco un pantheon di 40 icone: Silvio Berlusconi al vertice, seguito da un mix eclettico – Churchill, Ulisse, Penelope, Lucio Battisti, Gigi Riva, Padre Pio. Esposti in una galleria evocativa, con le note di Morricone da “Nuovo Cinema Paradiso” a scandire l’ingresso.