Bellini torna a Palermo: la “Sonnambula” risveglia il Teatro Massimo dopo 25 anni

Il capolavoro del belcanto rivive con una lettura psicologica firmata Bárbara Lluch, in una coproduzione internazionale tra Palermo, Madrid, Barcellona e Tokyo.

La Sonnambula_Teatro Massimo Palermo (1)

Dopo un quarto di secolo di silenzio, il sogno di Amina riemerge tra le luci del Teatro Massimo di Palermo. Da , alle 20, il capolavoro del belcanto di Vincenzo Bellini, La Sonnambula, torna in scena con una nuova lettura firmata dalla regista catalana Bárbara Lluch. Un ritorno attesissimo che unisce tradizione e introspezione psicologica, in un allestimento che racconta l’eterna tensione tra apparenza e verità.

Un allestimento internazionale per un capolavoro siciliano

La produzione nasce da una collaborazione tra quattro prestigiose istituzioni liriche: il Teatro Massimo di Palermo, il Teatro Real di Madrid, il Gran Teatre del Liceu di Barcellona e il New National Theatre di Tokyo. Un progetto che rinnova il legame tra Bellini e la sua terra d’origine, riportando in vita un titolo che nel 1831 incantò il pubblico con un “successo folgorante”.

Sul podio, il giovane direttore Giuseppe Mengoli guida l’Orchestra del Teatro Massimo con eleganza e vigore, dopo i riconoscimenti ottenuti al Concorso Mahler 2023. La regia di Lluch spinge invece La Sonnambula oltre il romanticismo alpino, trasformandola in un viaggio nel subconscio e nella fragilità dell’animo umano.

Il dramma dell’innocenza giudicata

Nel villaggio svizzero dove si consuma la vicenda, Amina — orfana, promessa sposa e sonnambula — diventa simbolo di una purezza messa in dubbio, vittima di una comunità che giudica senza capire. Lluch interpreta il suo sonnambulismo non come mistero soprannaturale, ma come segnale di un trauma profondo. “Il mostro più terrificante non è il fantasma, ma la società che giudica”, afferma la regista nelle note di sala.

La drammaturgia visiva di Christof Hetzer (scene), Clara Peluffo Valentini e Agnès Costa Olivé (costumi) e Urs Schönebaum (luci) amplifica la tensione emotiva, mentre le coreografie di Iratxe Ansa e Igor Bacovich trasformano i danzatori del Corpo di ballo in incarnazioni dei fantasmi interiori di Amina.

Voci di cristallo e anime tormentate

Il cast è di altissimo livello. Nei panni di Amina si alternano Jessica Pratt, tra le più acclamate interpreti del repertorio belliniano, e Vittoriana De Amicis, vincitrice del Concorso Renata Tebaldi. Francesco Demuro e César Cortés interpretano Elvino, mentre Carlo Lepore e Gabriele Sagona danno voce al Conte Rodolfo.

Completano il cast Ilaria Monteverdi e Noemi Muschetti (Lisa), Mariano Orozco (Alessio), Daniela Pini (Teresa) e Pietro Luppina/Gianmarco Randazzo (Un notaro). A guidare il Coro del Teatro Massimo è Salvatore Punturo, mentre il Corpo di ballo è diretto da Jean-Sébastien Colau.

Un sogno che abbraccia grandi e piccoli

Il progetto si apre anche ai più giovani con “Bambini all’Opera”, laboratorio creativo a cura di Francesca Cosentino in programma alle 17:30. Mentre i genitori assistono allo spettacolo in Sala Grande, i bambini vivono un percorso parallelo di musica, racconto e disegno nella Sala degli Stemmi, scoprendo il fascino del teatro attraverso il gioco e l’immaginazione.

La prova generale del sarà aperta al pubblico in favore di AIL, confermando la vocazione solidale del Teatro Massimo. Le repliche proseguiranno fino al , con sei appuntamenti dedicati a chi desidera riscoprire la magia di Bellini.

Calendario delle repliche

  • 17 ottobre, ore 20:00 (Turno Prime)
  • 18 ottobre, ore 18:30 (Turno Danza)
  • 19 ottobre, ore 17:30 (Turno D)
  • 21 ottobre, ore 18:30 (Turno C)
  • 22 ottobre, ore 18:30 (Turno Opera)
  • 23 ottobre, ore 20:00 (Turno F)