Autoblu, nuovo avviso al presidente dell’Ars: “Falsificati orari e spese delle missioni”
Galvagno accusato insieme all’autista Marino di aver ottenuto rimborsi indebiti. L’ipotesi di un sistema di favori dietro le erogazioni a eventi culturali.
Gaetano Galvagno
La Procura di Palermo ha notificato un nuovo avviso di conclusione indagini al presidente dell’Assemblea regionale siciliana Gaetano Galvagno, ampliando il quadro accusatorio rispetto al precedente atto del luglio scorso. Ai reati di corruzione e peculato si aggiungono ora le contestazioni di falso e truffa, mentre sparisce dal capo d’imputazione la vicenda del Capodanno 2024 a Catania, lasciando presagire una possibile archiviazione di quel filone investigativo.
L’inchiesta si concentra sull’utilizzo dell’auto di servizio per finalità estranee all’attività istituzionale. Secondo i pubblici ministeri, tra gennaio e dicembre 2024 il presidente dell’Ars avrebbe impiegato la vettura blu per appuntamenti privati, trasferimenti verso la propria abitazione e persino per fare acquisti personali. Un uso distorto delle risorse pubbliche che avrebbe coinvolto direttamente anche l’autista Roberto Marino, ora indagato insieme a Galvagno.
Le accuse più gravi riguardano la falsificazione dei documenti relativi ai rimborsi spese. Galvagno e Marino avrebbero attestato in modo mendace giorni e orari di inizio e fine delle missioni istituzionali, oltre a dichiarare l’effettuazione di spese mai realmente sostenute. Un sistema che avrebbe permesso all’autista di ottenere indebiti rimborsi dall’amministrazione regionale. Nell’avviso vengono elencati una ventina di nuovi episodi contestati.
Sistema di favori dietro i finanziamenti pubblici
Parallelamente all’uso improprio dell’auto blu, l’indagine ricostruisce una rete di finanziamenti pubblici concessi dalla presidenza dell’Ars e dalla Fondazione Federico II che avrebbero alimentato un presunto sistema corruttivo. Tra le erogazioni finite nel mirino degli inquirenti spiccano i 198mila euro destinati alle due edizioni (2023 e 2024) di “Un magico Natale” organizzate dalla Fondazione Dragotto, i 10mila euro per un apericena offerto in occasione dell’evento “Donne, economia e potere” della Fondazione Bellisario, e i 27mila euro sempre alla Fondazione Dragotto per l’iniziativa “Sicilia per le donne”.
Secondo l’ipotesi accusatoria, dietro queste scelte di spesa ci sarebbe stato un meccanismo di scambio illecito: finanziamenti pubblici in cambio di incarichi e consulenze assegnate a persone vicine al presidente dell’Ars. Tra i beneficiari figura l’ex portavoce di Galvagno, Sabrina De Capitani, che avrebbe ricevuto consulenze proprio da alcuni dei soggetti finanziati con denaro pubblico. L’autista Marino viene accusato di essersi appropriato “in maniera continuativa” dell’autovettura di servizio per fini privati e personali non autorizzati, sviando le proprie funzioni.
Un comportamento che si sarebbe protratto per l’intero 2024, con la complicità, secondo i pm, del presidente dell’Ars che avrebbe avallato il sistema falsificando la documentazione amministrativa. La scomparsa dal nuovo avviso dell’episodio relativo al Capodanno catanese rappresenta un elemento significativo. Quella vicenda riguardava il concerto di fine anno organizzato dal Comune di Catania, con la regia dell’imprenditore Nuccio La Ferlita. L’evento era stato finanziato con 250mila euro di fondi pubblici e, secondo le indagini, in cambio l’imprenditore avrebbe dovuto assumere come consulenti persone legate a Galvagno, tra cui proprio Sabrina De Capitani.
L’assenza di questo capitolo nel nuovo avviso fa ritenere che la Procura abbia deciso di non procedere su quel fronte, a meno di ulteriori approfondimenti investigativi ancora in corso. Per quella vicenda si profila dunque una richiesta di archiviazione, mentre l’inchiesta prosegue concentrandosi sugli altri episodi contestati.
