Zelensky a Parigi: l’Europa vitale per la pace in Ucraina. Macron alza la pressione su Mosca
Il presidente ucraino conferma miglioramenti nella bozza americana e annuncia nuovi colloqui in Irlanda. Mosca respinge le proposte di mediazione e attacca le dichiarazioni dell’ammiraglio Cavo Dragone sulla possibilità di azioni preventive della Nato.
Volodymyr Zelensky e Emmanuel Macron
Volodymyr Zelensky ha dichiarato a Parigi che i negoziati per la pace in Ucraina non potranno avanzare senza la partecipazione europea, mentre la “Coalizione dei volenterosi” ha completato il lavoro sulle garanzie di sicurezza e si prepara a discuterle con Washington nei prossimi giorni. Il presidente ucraino ha tenuto una conferenza stampa congiunta con Emmanuel Macron all’Eliseo al termine di una visita di Stato che arriva a soli 15 giorni dall’ultima e in una settimana definita “cruciale” dalla diplomazia europea.
Zelensky ha ribadito che la Russia “deve porre fine a questa guerra che ha iniziato” e ha sottolineato la necessità di “preservare l’indipendenza dell’Ucraina” attraverso garanzie concrete. Il capo dello Stato ucraino ha confermato che “ci sono stati diversi cicli di colloqui” e che “la bozza del piano di pace appare migliorato”, aggiungendo però che esistono “tre questioni delicate relative alle garanzie di sicurezza”.
Macron ha insistito sul fatto che “solo l’Ucraina può essere consultata in merito alla cessione di territori alla Russia” e ha spiegato che gli europei dovranno sedere al tavolo delle trattative “per le garanzie di sicurezza ed evitare quanto accaduto nel 2022”. Il presidente francese ha confermato che “le decisioni che dovevano essere prese sono state prese” e ha annunciato che “il lavoro sulle garanzie di sicurezza è ormai completato”.
La bozza americana migliora ma serve il contributo europeo
Zelensky ha rivelato che “gli americani hanno condiviso la nostra visione” e che il piano di pace statunitense è in fase di aggiornamento. “La questione non sono i territori ma la vita umana”, ha affermato il presidente ucraino, sottolineando che “occorrono garanzie di sicurezza per evitare una nuova invasione”. La delegazione ucraina sarà in Irlanda domani per discutere con i russi, “che riceveranno anche il piano americano aggiornato”, ha precisato Zelensky. Secondo il leader ucraino, la Russia però “non dà alcun segno di volere la fine delle ostilità” e con i suoi continui attacchi “insulta la pace stessa”.
Macron ha dichiarato che “c’è uno sforzo di mediazione da parte americana ma i russi dicono di no e gli americani riprovano. E i russi dicono ancora di no”. Il presidente francese ha sottolineato che il coinvolgimento europeo sarà essenziale non solo per le garanzie ma anche per il finanziamento della ricostruzione, che ricadrà in gran parte sull’Europa. “Oggi non esiste, a dire il vero, un piano che sia stato finalizzato sulle questioni dei territori”, ha ammesso Macron, precisando che questo “potrà essere finalizzato soltanto dal presidente Zelensky”.
Sanzioni rafforzate e pressione su Mosca
Il presidente francese ha annunciato un inasprimento delle misure contro il Cremlino. “Abbiamo approvato il 19° pacchetto di sanzioni e stiamo preparando il 20°”, ha dichiarato Macron, rivelando che “gli Stati Uniti hanno aderito a quest’ultimo: rappresenta una novità”. Secondo il capo dell’Eliseo, “dall’inizio della guerra, la pressione non è mai stata così elevata” e “nelle prossime settimane, le sanzioni aumenteranno in modo che la Russia non abbia più i mezzi per continuare il conflitto”.
Macron ha sottolineato che si tratta della “prima volta che abbiamo un piano di sanzioni tanto completo, sia sul petrolio sia sulla flotta fantasma”. Zelensky ha ribadito che “l’aggressore deve pagare per la sua aggressione”, riferendosi all’ipotesi di utilizzare i profitti derivanti dagli asset russi congelati per contribuire alla ricostruzione dell’Ucraina. “Dobbiamo garantire che la Russia non si senta ricompensata per questa guerra”, ha affermato, richiamando le “posizioni di principio in merito alle sanzioni, alla responsabilità per crimini di guerra e allo status giuridico dei nostri territori attualmente occupati”.La coalizione dei volenterosi e il ruolo dell’Europa
Macron ha ribadito la necessità di una “coalizione di volontari” perché “vediamo tutti i giorni le bombe cadere e i civili uccisi”. Il presidente francese ha spiegato che “le garanzie di sicurezza non possono essere discusse senza l’Ucraina e senza i suoi alleati europei, visto che riguardano anche la sicurezza dell’Europa”. La coalizione ha completato il lavoro preparatorio e “nei prossimi giorni avranno luogo discussioni chiave tra i rappresentanti statunitensi e la coalizione per chiarire la partecipazione degli Stati Uniti a queste garanzie”.
Zelensky ha sottolineato che “più unite saranno le posizioni della comunità internazionale più sicura e lunga sarà la pace” e ha confermato di sperare “di poter discutere con il presidente degli Stati Uniti delle questioni chiave che sono piuttosto difficili”. L’incontro parigino è avvenuto all’indomani della visita di una delegazione ucraina negli Stati Uniti e in attesa dell’arrivo a Mosca dell’inviato di Donald Trump, Steve Witkoff. Kaja Kallas, capo della diplomazia dell’Unione Europea, ha riferito prima della riunione dei ministri della Difesa a Bruxelles di aver “sentito che i colloqui negli Stati Uniti sono stati difficili ma produttivi”.
Tensione con Mosca sulle dichiarazioni della Nato
La portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha definito “irresponsabili e aggressive” le parole dell’ammiraglio italiano Giuseppe Cavo Dragone, che al Financial Times ha dichiarato che la Nato sta valutando di intensificare la risposta alla guerra ibrida di Mosca e che un “attacco preventivo” potrebbe essere visto come un'”azione difensiva”.
Mosca considera le dichiarazioni dell’ufficiale italiano “una mossa estremamente irresponsabile, che dimostra la volontà dell’alleanza di continuare l’escalation”. Zakharova ha aggiunto: “Consideriamo questo un tentativo deliberato di indebolire gli sforzi per superare la crisi ucraina. Chi rilascia tali dichiarazioni dovrebbe essere consapevole dei rischi e delle possibili conseguenze, anche per gli stessi membri dell’alleanza”.
