Il governo Schifani ottiene da Moody’s il rating Baa2, il più alto per la Sicilia dal 2013
La Regione Siciliana è stata promossa da Moody’s da Baa3 a Baa2 il 2 dicembre 2025, confermando la sua uscita dall’area di rischio elevato e rafforzando la credibilità finanziaria dopo oltre dieci anni di instabilità.
Moody’s riconosce il risanamento dei conti
L’agenzia internazionale di rating Moody’s ha innalzato il merito creditizio a lungo termine della Regione Siciliana da Baa3 a Baa2, mentre la capacità di far fronte autonomamente agli impegni finanziari è salita da Ba1 a Baa3. L’annuncio, anticipato il 2 dicembre all’Assemblea regionale siciliana (Ars) dal presidente Renato Schifani, sancisce il definitivo rientro dell’ente nella fascia “investment grade”, riservata a soggetti con rischio contenuto. “In tre anni abbiamo riportato la Regione a livelli che non si vedevano da più di un decennio”, ha dichiarato Schifani, attribuendo il risultato a “serietà, rigore e una visione chiara”.
Un cambio di passo strutturale

L’ultimo upgrade segue il primo rientro nel grado d’investimento avvenuto nel 2024, dopo oltre dieci anni trascorsi nella categoria “non investment grade”, associata a maggiore volatilità e costo del debito. Il nuovo rating Baa2 colloca la Sicilia in una posizione più solida rispetto ad altre regioni italiane in difficoltà finanziaria e migliora le sue condizioni di accesso ai mercati dei capitali. L’assessore all’Economia, Alessandro Dagnino, ha sottolineato che il traguardo “misura la capacità della Sicilia di essere affidabile per meriti propri, senza dipendere da fattori esterni”.
Risvolti politici ed economici
Il miglioramento del rating arriva in un momento cruciale per la finanza pubblica regionale, in cui la Sicilia sta negoziando nuovi finanziamenti per infrastrutture e transizione energetica con l’Unione Europea. L’appartenenza alla categoria investment grade riduce il costo del debito e rafforza il peso negoziale della Regione nei confronti di investitori istituzionali. Inoltre, il riconoscimento internazionale rilancia il profilo del governo Schifani, che potrà utilizzare il risultato come leva in vista delle prossime scadenze elettorali regionali, previste entro il 2027.
Reazioni e prospettive future
Esperti di finanza pubblica osservano che il doppio salto di rating in due anni riflette un cambiamento non solo contabile, ma anche culturale nella gestione delle risorse pubbliche. Tuttavia, avvertono che la sostenibilità del percorso dipenderà dalla capacità di mantenere la disciplina di bilancio anche in presenza di pressioni sociali o imprevisti economici. Nei prossimi mesi, la Regione presenterà un piano strategico triennale per attrarre investimenti privati, con l’obiettivo di consolidare ulteriormente il proprio profilo di rischio e accelerare lo sviluppo economico del territorio.
