Ucraina, Putin apre a Macron ma gela l’ipotesi del vertice trilaterale
Emmanuel Macron e Vladimir Putin
Il Cremlino è disposto al dialogo con l’Eliseo mentre frena sulle trattative allargate con Kiev e Washington. A Miami proseguono i negoziati tra russi e americani, ma Mosca boccia le proposte ucraine ed europee definendole “poco costruttive”. Sullo sfondo, l’asse Parigi-Berlino si spacca e la Russia guadagna terreno sul campo.
Vladimir Putin è “pronto al dialogo” con Emmanuel Macron. L’annuncio del portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, arriva dopo che il presidente francese aveva dichiarato, venerdì scorso al termine del vertice Ue che ha stanziato 90 miliardi di euro per Kiev, che “sarà di nuovo utile parlare con Vladimir Putin”. L’Eliseo ha accolto con favore l’apertura russa e ha fatto sapere che “nei prossimi giorni” verranno definiti i termini dell’incontro. Parigi ha però precisato che l’eventuale colloquio dovrà avvenire “in piena trasparenza con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e con i partner europei”, con l’unico obiettivo di “promuovere una pace solida e duratura”.
La rottura dell’asse franco-tedesco fa gola a Mosca
Dietro la nuova apertura di Putin verso Macron c’è una precisa lettura geopolitica. Secondo il Financial Times, il Cremlino ha apprezzato la mossa dell’Eliseo che ha bloccato il piano del cancelliere tedesco Friedrich Merz di utilizzare gli asset russi congelati nell’Unione Europea per finanziare l’Ucraina. La rottura dell’asse storico tra Francia e Germania rappresenta per Mosca un’opportunità strategica.
Durante la conferenza stampa prima di Natale, Putin aveva lanciato un messaggio all’Europa: “Siamo pronti a lavorare con l’Europa, ma su un piano di parità, nel rispetto reciproco. Lavoreremo insieme e ci svilupperemo. Se ciò non accadrà, l’Europa scomparirà gradualmente”. Un modo anche per correggere quel “porcellini di Biden” che aveva scatenato nervosismo nelle capitali occidentali.
Nessun trilaterale tra Russia, Usa e Ucraina
Sul fronte dei negoziati, però, Mosca frena. “Nessuno ha ancora parlato seriamente dell’idea di un incontro trilaterale tra Russia, Stati Uniti e Ucraina”, ha dichiarato il consigliere del Cremlino, Yuri Ushakov. “Questa iniziativa non è in fase di elaborazione”, ha precisato rispondendo alle dichiarazioni del presidente ucraino Volodymyr Zelensky che aveva ipotizzato un vertice a tre.
L’esclusione di colloqui allargati non sorprende: l’ultima volta che inviati ucraini e russi si sono incontrati direttamente risale a luglio a Istanbul, con risultati limitati a scambi di prigionieri. Intanto a Miami, trasformata in capitale della diplomazia, proseguono le trattative bilaterali. L’inviato speciale russo Kirill Dmitriev, dopo i primi colloqui definiti “costruttivi” con gli inviati americani Steve Witkoff e Jared Kushner, è rimasto in Florida anche domenica per proseguire il dialogo.
Mosca boccia le proposte ucraine ed europee
Ushakov ha definito “poco costruttive” le proposte avanzate dall’Ucraina e dall’Unione Europea durante i negoziati sul piano di pace statunitense. “Le disposizioni che europei e ucraini hanno introdotto non migliorano sicuramente il documento e non aumentano la possibilità di raggiungere una pace duratura”, ha spiegato il consigliere diplomatico del Cremlino.
“Penso che la maggior parte delle proposte saranno categoricamente inaccettabili per noi, perché ci atterremo a quanto concordato ad Anchorage e in altri incontri con i rappresentanti americani”, ha aggiunto riferendosi al primo vertice tra Putin e Trump in Alaska, che ha dato il via all’accelerazione diplomatica e alla nascita del piano di pace americano di 28 punti, giudicato dagli ucraini troppo vicino alle richieste russe.
Dmitriev riferirà a Putin lunedì sui colloqui
Il consigliere del Cremlino ha annunciato che Dmitriev dovrebbe tornare lunedì a Mosca per riferire a Vladimir Putin sui risultati dei colloqui. “Dmitriev è attualmente in viaggio d’affari a Miami e riporterà alcuni segnali che gli americani hanno ricevuto da europei e ucraini. Discuteremo di tutto questo qui e vedremo cosa possiamo accettare e cosa assolutamente no”, ha dichiarato Ushakov.
“Stiamo aspettando il suo ritorno. Dopodiché, svilupperemo la nostra posizione, che porteremo avanti, soprattutto nei nostri contatti con gli americani”, ha concluso. I nodi da sciogliere restano noti: il destino delle ultime porzioni di Donetsk ancora sotto controllo ucraino, che Mosca vorrebbe le venissero concesse nell’accordo di pace, e le garanzie di sicurezza, compreso il possibile dispiegamento di truppe occidentali in Ucraina dopo il cessate il fuoco.
Kiev e Washington soddisfatti dei negoziati in Florida
Le delegazioni statunitense e ucraina hanno accolto con favore i colloqui “produttivi e costruttivi” tenutisi a Miami. “Negli ultimi tre giorni in Florida, la delegazione ucraina ha tenuto una serie di incontri produttivi e costruttivi con i suoi partner americani ed europei”, si legge nella dichiarazione congiunta diffusa da Steve Witkoff e Rustem Umerov, capo negoziatore di Kiev, sul social network X.
Umerov ha annunciato un terzo giorno di incontri con la controparte americana, con l’auspicio di raggiungere “ulteriori progressi e risultati concreti”. Anche Zelensky si è detto ottimista: “Stiamo procedendo a un ritmo piuttosto rapido e il nostro team in Florida sta collaborando con la parte americana. Questi negoziati sono costruttivi e questo è importante”.
La pace entro fine anno sempre più lontana
Ma la speranza di una pace entro la fine dell’anno, fortemente desiderata da Donald Trump, sembra destinata a spegnersi. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha sottolineato che non è attualmente in programma un colloquio telefonico tra il tycoon e Putin, sebbene una telefonata “possa essere organizzata rapidamente, se necessario”.
La presenza dei russi e degli europei a Miami segna comunque un passo avanti rispetto al passato, quando gli americani tenevano negoziati separati tra le parti. L’apertura di Putin a Macron apre invece un nuovo fronte diplomatico, con conseguenze incerte in un percorso finora accentrato nelle mani degli Stati Uniti. Nel frattempo, le forze russe rafforzano la loro posizione al tavolo negoziale guadagnando terreno sul campo e tentano di sfondare anche a Sumy, con una rinnovata offensiva nella regione settentrionale relativamente risparmiata dai combattimenti terrestri più intensi.
Violazioni del diritto internazionale a Grabovske
Alle notizie russe sulla resa dei militari ucraini nella zona, l’esercito di Kiev ha risposto che “si combatte a Grabovske”. Ma il difensore civico ucraino ha denunciato che le truppe di Mosca hanno rapito e portato in Russia 50 civili dal villaggio, in quella che rappresenta “una grave violazione del diritto internazionale”. La guerra sul campo prosegue dunque senza sosta, mentre sui tavoli diplomatici si cerca una soluzione che appare ancora lontana.
